Protocollo Figc per la ripresa degli allenamenti: tutti i punti in 47 pagine
di Maria Grazia Barile
Mercoledì sarà discusso dal ministro dello Sport Spadafora
Quarantasette pagine divise in due documenti: ecco come è composto il protocollo che la Commissione medico-scientifica della Federcalcio ha elaborato e consegnato ai Ministri dello Sport e della Salute, Spadafora e Speranza, contenente le norme di condotta che le squadre di calcio dovranno impegnarsi a seguire per la ripresa graduale degli allenamenti. Un documento che mercoledì sarà discusso dal ministro Spadafora con tutte le componenti del mondo del calcio: quel giorno potrebbe essere ufficializzato il 4 maggio come data per la ripresa degli allenamenti.
Le indicazioni del documento hanno lo scopo di ridurre al minimo il rischio di contagio, precisando che in attesa di un vaccino non esiste ancora il “rischio zero”. Ne consegue che tali indicazioni non autorizzano di per sé la ripresa degli allenamenti, che sarà decisa soltanto dal Governo.
Il protocollo prende in considerazione il nuovo inizio degli allenamenti, e non parla mai di partite o di possibile ripresa del campionato. Nella sua prima parte, il documento è composto dagli esami che i giocatori dovranno sostenere prima di entrare in ritiro, cioè 3-4 giorni prima. Saranno divisi in 3 gruppi (detti A, B e C): quello dei guariti da coronavirus, quello dei guariti dopo "malattia lieve" e quello dei giocatori con anamnesi negativa (mai risultati positivi)
Nei 3-4 giorni precedenti all'inizio del ritiro verrà fatto uno screening accurato, con anamnesi, visite cliniche e tampone. Per i guariti da coronavirus non sarà necessario il tampone. Si considera guarito chi ha risolto i sintomi dell'infezione ed è risultato negativo in due test consecutivi.
Ci saranno altri esami specifici, l'ECG (elettrocardiogramma), spirografia (registrazione grafica dei movimenti respiratori per la valutazione della capacità respiratoria) e l'analisi di diversi valori del sangue. Il cuore sarà soggetto a esami specifici, dato che diversi studi hanno evidenziato l'interessamento cardiaco nei malati di coronavirus.
Si arriva così alla fase del ritiro. Le indicazioni di base per poter procedere sono molto rigide: controlli costanti giornalieri (quello della temperatura, innanzitutto), norme di comportamento da seguire alla lettera, sanificazione periodica degli ambienti.
La fase di ritiro prevede 3 settimane in tutto. La prima senza allenamenti veri e propri, ma preparazione atletica e tecnica individale. Niente partitelle. In campo e in palestra ci si allena a piccoli gruppi, con la distanza di almeno 2 m sempre mantenuta
Distanza da mantenere anche negli spogliatoi e a tavola, con i pasti organizzati a self-service. Inoltre i giocatori alloggeranno in stanze singole e faranno anche la doccia in stanza.
Previste anche delle indicazioni in caso di giocatori rientrati dall’estero o che hanno avuto contatti con positivi: nel loro caso è previsto l'isolamento fiduciario pima dello screening
In caso venisse trovato un giocatore positivo o un sospetto positivo, il protocollo è rigidissimo e prevede l'isolamento in caso di sospetto, e la sospensione dell'allenamento di gruppo, fino alla ripetizione dei test da parte di tutti gli altri componenti, in caso di una positività conclamata.
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