Incidente mortale in porto, l'11 febbraio tavolo sulla sicurezza in Prefettura. Fiom: "La morte di Lorenzo è uno spartiacque"
di Riccardo Olivieri
L'obiettivo dei sindacati è quello di istituire la figura dell'Rls di sito, un rappresentante dei lavoratori per la sicurezza nelle aree più a rischio

"La morte di Lorenzo è uno spartiacque, non si torna indietro. Oggi comincia una vertenza, è l'inizio di una lotta". Il segretario della Fiom Cgil di Genova Stefano Bonazzi conclude il suo intervento in largo Eros Lanfranco tra gli applausi: insieme ai suoi colleghi sindacalisti è appena uscito dalla Prefettura, dove la padrona di casa Cinzia Torraco aveva accolto i delegati dei lavoratori arrivati in corteo fin sotto al palazzo. La notizia è che per l'11 febbraio era già stato convocato un tavolo, sempre in Prefettura, con Autorità Portuale in seguito all'incidente della notte del 18 dicembre, quando sempre nel porto di Genova morì Giovanni Battista Macciò. Il suddetto tavolo, che inizialmente avrebbe previsto solo la presenza della parte commerciale, è stato esteso anche a quella industriale in seguito alla tragica morte di Lorenzo Bertanelli, avvenuta ieri. Dopo quella data, ma entro fine mese, verrà convocato un ulteriore tavolo al quale siederanno anche le parti datoriali, Confindustria e Riparazioni Navali.
L'obiettivo - I sindacati vogliono soprattutto ottenere l'istituzione della figura del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (Rls) di sito. Gli Rls sono già parte di tutte le aziende ma non sempre sono presenti nelle aree a rischio. "È qualcosa che può alzare la capacità di ridurre il rischio in maniera consistente - spiega Bonazzi ai giornalisti -. Darebbe maggiore agibilità ai rappresentanti eletti dai lavoratori che sono gli unici che possono dire, al di là del profitto delle aziende, "fermatevi perché quell'attività è pericolosa". Avrebbe giurisdizione su tutta l'area in un contesto dove si sommano tante cose: aziende dirette di medie dimensioni, appalti, subappalti, picchi di lavoro importanti. Serve qualcuno che controlli. Ci possono essere appalti anche di aziende fortemente specializzate ma diverse e che non conoscono la realtà di Genova: chi è che governa quel mondo? Noi vogliamo qualcuno che controlli la sicurezza, in accordo con gli ispettori dell'Autorità portuale".
"La tragedia di ieri ha sconvolto tutti, è abbondantemente finito il tempo delle parole - commentano il segretario della Fim Cisl Liguria Christian Venzano e Omar Cattaneo, operatore della Fim Cisl Liguria -. Ci sono da mettere subito in atto iniziative concrete: la manca degli RLS di sito è una grave mancanza, solo lavoratori nominati da altri lavoratori possono veramente misurare il grado di sicurezza. E chiediamo risorse e investimenti anche per aumentare l’attività ispettiva: le Riparazioni Navali rappresentano un’area con diverse anime industriali che devono essere attenzionate sempre”.
Lo sciopero - Dopo lo stop di ieri in seguito alla tragedia, i lavoratori delle riparazioni navali e di Ente Bacini hanno scioperato anche oggi. Questa mattina l'incontro alle 8 con presidio dall'ingresso delle riparazioni: da lì è partito il corteo che ha sfilato lungo le strade della città fino alla prefettura. "Quello di oggi non è uno sciopero estemporaneo, è l'inizio di una lotta. La vertenza non si ferma".
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