Industria nautica, export da record e crescita stabile per i superyacht, ma incertezze sulla piccola nautica
di Matteo Cantile
Il rapporto di Confindustria Nautica evidenzia trend positivi per il settore, con il primato globale della cantieristica italiana

Per chi ha poco tempo
1 Il settore nautico italiano mantiene una crescita stabile, con l’export cantieristico ai massimi storici
2 I superyacht continuano a trainare l’industria, mentre la piccola nautica mostra segnali di incertezza
3 L’aumento dei dazi e le tensioni internazionali preoccupano gli operatori per i possibili effetti sul mercato
La notizia nel dettaglio
L’industria nautica italiana continua a registrare dati positivi, con un export da record e il primato mondiale nella costruzione di superyacht. Tuttavia, il settore mostra segnali di normalizzazione della crescita, con differenze significative tra il segmento delle grandi imbarcazioni, in espansione, e quello della piccola nautica, che registra maggiori incertezze. Lo evidenzia il rapporto “La Nautica in Cifre Monitor – Trend di mercato 2024/2025”, pubblicato dall’Ufficio Studi di Confindustria Nautica, che fotografa la situazione a metà anno nautico.
Superyacht e piccola nautica – Il comparto dei superyacht italiani mantiene il primato globale, con 572 unità in costruzione su un totale di 1.138 nel mondo. Il 34% delle aziende del settore ha registrato una crescita o stabilità nel portafoglio ordini a dicembre 2024 rispetto all’anno precedente, mentre il restante 66% segnala una contrazione moderata, tra il -5% e il -10%. Al contrario, la piccola nautica registra maggiore incertezza: il 22% delle aziende prevede un aumento del fatturato nel 2025, il 45% stima una stabilità e il 33% teme un calo.
Componentistica e charter – Il segmento degli accessori e motori mostra segnali simili, con il 16% delle imprese che prevede una crescita del fatturato nel 2025, mentre il 63% stima una stabilità e il 21% una riduzione. Nel settore del charter nautico, il 50% delle aziende si aspetta una crescita per la stagione 2025, il 43% prevede stabilità e solo il 7% teme una leggera contrazione. Anche il turismo nautico mostra prospettive positive: le stime per il 2025 indicano una crescita dei ricavi dei porti turistici tra il +1,5% per le vendite di posti barca e il +3,2% per gli ormeggi in transito.
Fattori di rischio – Il rapporto evidenzia le principali criticità per il settore, tra cui i tassi di interesse ancora elevati e la giacenza di stock invenduti. Tuttavia, il fattore più preoccupante è l’incertezza legata alle tensioni internazionali e all’aumento delle tariffe doganali, che potrebbero influenzare la fiducia dei consumatori.
Export e scenari globali – L’industria nautica italiana continua a essere leader nell’export di unità da diporto, con un valore record di 4,5 miliardi di euro a settembre 2024, secondo i dati di Fondazione Edison. L’Italia si conferma così il primo esportatore mondiale di yacht, un riconoscimento che ha portato il settore a essere inserito nel Libro Verde made in Italy 2030 tra i pilastri industriali del Paese.
USA e dazi – Gli Stati Uniti restano il principale mercato estero per la nautica italiana, anche se in leggera flessione. Le preoccupazioni principali riguardano l’escalation sui dazi, che potrebbe influire sui costi di produzione e sull’approvvigionamento di materiali. Tuttavia, i dati mostrano che la produzione italiana si concentra su tipologie di imbarcazioni diverse da quelle americane, limitando la concorrenza diretta. Inoltre, l’export USA verso l’Italia è quasi raddoppiato nell’ultimo anno disponibile.
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