Invasione di turisti alle Cinque Terre, si parla ancora di numero chiuso
di Fabio Canessa
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Borghi presi d'assalto, il sindaco di Riomaggiore: "Decisioni non più rimandabili"
Alle Cinque Terre si torna a parlare di numero chiuso per i visitatori dopo il sovraffollamento di turisti che è stato registrato durante le ultime festività di Pasqua e del 25 aprile.
In migliaia hanno invaso i borghi, raggiunti in treno e con i traghetti, e se da un lato hanno contribuito a incrementare l'economia del territorio confermando la grande attrattiva del comprensorio a livello mondiale, dall'altro hanno provocato preoccupazione per la congestione di vicoli e piazzette che quest'anno è apparsa maggiore rispetto al passato.
Il sindaco di Riomaggiore, Patrizia Pecunia rinnova la richiesta di un confronto istituzionale per prendere "decisioni divenute ormai non più rimandabili: strategia turistica unitaria a livello nazionale, regolamentazione degli accessi tramite prenotazione preventiva - anche connessa alla Cinque Terre Card, priorità e tariffe agevolate per il turista che risiede".
Il presidente della Regione Giovanni Toti ha annunciato un incontro con sindaci e Parco "per programmare interventi che garantiscano al contempo la sicurezza delle persone e la possibilità per i turisti di visitare e godere appieno di un territorio tanto spettacolare quanto delicato".
La parlamentare Pd Raffaella Paita chiede al presidente del Consiglio di "affrontare le criticità registrare alle Cinque Terre per l'eccessivo afflusso di turisti e assicurare alla comunità locale risposte esaustive per rendere sostenibile il turismo in quella zona della Liguria".
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