Iren, Pd all’attacco: “Compensi d’oro mentre Genova perde potere”

di R.P.

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Natale e D’Angelo: “Più di 2 milioni al Cda Iren, 1,2 a un ad senza deleghe. Basta sprechi, servono risposte ai cittadini”

Iren, Pd all’attacco: “Compensi d’oro mentre Genova perde potere”

Scoppia la polemica attorno ai compensi dei vertici di Iren. A sollevarla sono Davide Natale, segretario del PD Liguria, e Simone D’Angelo, segretario metropolitano del PD Genova, che accusano l’amministrazione comunale di Genova – guidata dal sindaco Marco Bucci – di avere priorità sbagliate, puntando il dito contro la lievitazione dei costi del Consiglio di Amministrazione della multiutility.

“È impensabile – affermano Natale e D’Angelo – che in una fase in cui Genova conta sempre meno e rischia di restare senza voce in capitolo, il Cda di Iren pesi 2,5 milioni di euro, con un amministratore delegato che percepisce 1,2 milioni di indennità pur non avendo né personale né deleghe rilevanti.”  Per i vertici dem locali, questa scelta riflette un quadro più ampio di “sprechi e disorganizzazione” che vedrebbe l’amministrazione Bucci concentrata più su nomine e incarichi che sui bisogni dei cittadini.

“Dopo il pasticcio sulla riorganizzazione dei direttori generali della Regione, che finirà probabilmente sotto la lente della Corte dei Conti, ora assistiamo a un’esplosione dei costi per Iren, mentre la città arranca”, proseguono.  Il Partito Democratico chiede un cambio di rotta: stop alla riforma per l’aumento del numero di assessori, al progetto per introdurre quattro sottosegretari comunali e alla riorganizzazione della dirigenza. “È ora di dire basta. Le priorità devono tornare a essere i genovesi e i liguri, non i compensi dei vertici”, concludono.

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