L'addio all'ex magistrato Mario Sossi, sequestrato nel '74 dalle Br
di Michele Varì
Il figlio di procuratore Coco ucciso per non avere trattato: "Papà scelse di difendere la democrazia"
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Nella chiesa c'era anche Massimo Coco, il figlio di Francesco Coco, il sostituto procuratore ammazzato dalle brigate rosse perchè non accettò di trattatare la sua liberazione.
All'ultimo saluto a Mario Sossi, il magistrato sequestrato nel 1974 dai terroristi, nella parrochia di Nostra Signora del Rosario di Albaro, a pochi metri da via forte San Giuliano dove il 18 aprile di 45 anni fa avvenne il rapimento, a confortare le due figlie di Sossi c'era tanta gente. Anziani reduci degli di piombo, come l'allora giudice Dino De Matteis, il sostituto procuratore Luciano Di Noto, Roberto Della Rocca, all'epoca Direttore del Personale di Fincantieri, gambizzato e ora presidente dell'Associazione vittime del terrorismo. Presenti anche molti politici da sempre vicini al magistrato, ex missini poi confluiti in An e in altro ancora, come Gianni Plinio. Sossi si era candidato prima con An poi con Forza Nuova.
Massimo Coco ha ricordato Sossi con parole di grande affetto, e di stima: "Mio padre decise di non trattatare con i terroristi perchè scelse di difendere la democrazia e non l'amico magistrato".
Presente anche l'ex comandante della polizia locale di Genova Remo Benzi e tanti alpini, di cui Sossi si è sempre detto orgoglioso di far parte e che hanno onorato il feretro con un piccheto d'onore. Dopo la cerimonia la salma è stata trasferita nel cimitero di Oneglia, ad Imperia, dove Sossi era nato.
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