La Spezia, contrabbando di gasolio dal Venezuela: cinque denunciati
di Alessandro Bacci
Scattato il sequestro preventivo per oltre 240 mila euro. In tutta Italia individuate 24 spedizioni irregolari, sanzioni per oltre 4 milioni di euro
I militari del Gruppo della Guardia di Finanza La Spezia e funzionari del Reparto Antifrode dell'Ufficio delle Dogane della Spezia hanno concluso una complessa attività di indagine con l'esecuzione di un sequestro preventivo di immobili e disponibilità finanziarie per oltre 240.000 euro nei confronti di cinque persone accusate di fare parte di un'associazione per delinquere dedita al contrabbando aggravato di prodotti petroliferi. Il provvedimento è stato disposto dal Giudice delle Indagini Preliminari di La Spezia.
Le indagini, iniziate nel 2019 nel porto di La Spezia e poi estese a Bologna, Parma, Genova, Livorno, Lucca, Pisa, Teramo, Napoli e Caserta, hanno consentito di individuare un totale di 24 spedizioni irregolari in 64 containers, sottoporre a sequestro complessivamente 244.041 litri di gasolio e accertare maggiori diritti di confine dovuti per 243.694,90 euro, a cui conseguono sanzioni per oltre 4 milioni di euro tra Leggi Doganali e delle Accise.
I prodotti petroliferi sequestrati in una operazione che ha portato alla denuncia di 5 persone provenivano dal Venezuela in evasione di accise e di Iva, spiega la Guardia di Finanza, attuata sia con falsa dichiarazione di specie del prodotto importato che con falsa dichiarazione di destinazione ad altro Stato Membro dell'Ue. Gli accertamenti condotti hanno consentito di verificare che la società importatrice era di fatto inesistente, così come la società della Repubblica Ceca che solo cartolarmente risultava essere la destinataria finale dei prodotti importati. Le indagini sono scaturite da un primo sequestro operato nel porto di La Spezia di un carico di oltre 40.000 litri di gasolio proveniente dal Venezuela stipato in flexitank (all'interno di due containers), che a seguito di analisi eseguite dai Laboratori Chimici dell'Agenzia delle Dogane e Monopoli, è risultato essere prodotto energetico anziché "sgrassante", come falsamente dichiarato.
Nell'arco di poco tempo, sono stati individuati altri otto containers con i quali i sodali hanno tentato di commercializzare illecitamente nel mercato nazionale, e con le medesime modalità, ulteriori 200.000 litri di gasolio, dichiarato come "sgrassante", utilizzando questa volta per l'importazione una seconda società con sede legale a Bologna ma operativa nel parmense. In seguito a perquisizioni locali, acquisizioni documentali e all'elaborazione della copiosa documentazione estratta degli apparati informatici sequestrati agli indagati, gli inquirenti hanno individuato i soggetti promotori dell'attività fraudolenta che si celavano dietro società fittiziamente interposte o appositamente costituite in Repubblica Ceca e Venezuela intestate a prestanome, e ricostruire "il carattere associativo del legame tra gli indagati, nonché la perpetrazione in maniera reiterata e sistematica di molteplici reati della medesima specie". Nelle more del procedimento finalizzato alla confisca, il gasolio sequestrato è stato assegnato in custodia giudiziale con facoltà d'uso, per finalità addestrative, al Comando dei Vigili del Fuoco della Regione Toscana
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