La Spezia, Natale (Pd): "Necessario confronto su destino aree ex centrale Enel"
di Redazione
"Era stato convocato tavolo di confronto, voto poi disatteso"
- "Enel non può pensare di decidere in maniera unilaterale il destino delle aree dell'ex centrale termoelettrica della Spezia in via di dismissione. E' necessario un confronto con le parti sociali e le istituzioni per arrivare a una pianificazione condivisa, che garantisca alla città soluzioni adeguate che vadano nella direzione della transizione energetica e forniscano occupazione di qualità". Lo ha detto Davide Natale, consigliere regionale del Pd, a seguito della presentazione da parte dell'azienda dell'avviso di manifestazione di interesse per una parte dell'area di Vallegrande dove sorge la centrale a carbone 'Eugenio Montale' spenta dalla fine del 2021.
"Si parla di 14 ettari su un totale di 73 a disposizione di eventuali iniziative imprenditoriali, quindi una parte piuttosto marginale del comprensorio, che deve poter contare su una bonifica globale come presupposto di qualsiasi passaggio successivo - sottolinea Natale -. Ciò detto, c'è stato un voto unanime del consiglio regionale ligure che impegnava a convocare un tavolo di confronto istituzionale alla presenze delle amministrazioni comunali della Spezia e di Arcola e delle associazioni di categoria che rappresentano le imprese e i sindacati. Un impegno che è stato disatteso a favore di una conferenza stampa con pochi contenuti, molto simile a una passerella per Toti, che fino a pochi mesi fa era favorevole all'installazione di una nuova centrale a turbogas, e Peracchini, il classico vaso di coccio che di fronte a tutto ciò si lava pilatescamente le mani perché 'Enel è una società privata quotata in borsa', testuali parole". "Facciamo nostro il disappunto delle organizzazioni sindacali per non essere state coinvolte - conclude Natale - e per l'esiguità delle aree messe a disposizione. Caduto il progetto di produzione di idrogeno verde, finanziato con 14 milioni del Pnrr, rimane in piedi solo il campo fotovoltaico e il sistema di accumulo Bess: poca cosa e con un impatto occupazione risibile. Chiederemo alla giunta regionale di spiegare in aula perché a Enel viene concesso di scegliere il futuro di quell'area in maniera unilaterale, senza alcun confronto con il territorio, e perché 60 ettari sono esclusi dall'avviso".
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