La Tempesta (interiore) con Eros Pagni e Gaia Aprea a Genova
di Redazione
Dall'8 gennaio al Teatro della Corte
"Noi siamo della sostanza di cui sono fatti i sogni, e la nostra stessa vita non è altro che un sogno". Questa battuta, pronunciata dal personaggio di Prospero nel quarto atto, è una delle più celebri non solo della drammaturgia shakespeariana ma del teatro tout court e racchiude il sostrato de La Tempesta
Ritenuta da molti critici il testamento artistico del Bardo, anche perché probabilmente fu una delle ultime cose che scrisse, La Tempesta arriva sul palcoscenico del Teatro della Corte, a partire da martedì 8 gennaio, nel nuovo allestimento prodotto dal Teatro Nazionale di Genova insieme al Teatro Stabile di Napoli, alla Fondazione Campania Dei Festival – Napoli Teatro Festival.
La regia dello spettacolo che ha debuttato nel giugno scorso nella rassegna Theatrum Mundi a Pompei, è curata da Luca De Fusco che, con il suo stile ormai inconfondibile, realizza una messa in scena ricca di contaminazioni artistiche. Il regista campano rilegge il dramma shakespeariano seguendo la chiave del filosofo e critico letterario francese Renè Girard: nel suo saggio intitolato “Shakespeare: il teatro dell’invidia”, Girard sostiene che tutta la trama non sia che un frutto della mente del mago Prospero. Una tempesta interiore dunque, una burrasca onirica, un tumulto dell’anima che il regista sceglie di ambientare fra le pareti di una gigantesca biblioteca, luogo di per sé magico, “isola” di pace popolata da tanti personaggi misteriosi e affascinanti. Da questa fortezza di carta Prospero, che in scena vivrà con la voce possente e l’interpretazione di Eros Pagni, tesse con la fantasia creatrice del demiurgo le trame dell’intera vicenda mentre a Gaia Aprea è affidato il duplice ruolo di Ariel, lo spirito dell’aria e Calibano, lo schiavo deforme figlio di una strega.
"Eros Pagni sarà un mago chiuso nel suo luogo di studio e riflessione che si trasfigura con giochi di allucinazioni creando un’isola che non c’è - spiega De Fusco nelle note di regia -. Tutto è nella testa del mago, compresi Ariel e Calibano, che divengono in questa lettura una sorta di Jekyll e Hyde. Ecco perché́ i suoi avversari si presentano con abiti delle più̀ svariate epoche, essendo nient’altro che citazioni della cultura occidentale, l’unica esperienza che questo intellettuale agorafobico abbia avuto nella sua vita".
La Tempesta resta in scena al Teatro della Corte fino a domenica 19 gennaio. Inizio spettacoli ore 20.30, giovedì ore 19.30, domenica ore 16.
Giovedì 16 gennaio alle ore 17 nel foyer del Teatro della Corte, incontro con Eros Pagni e la Compagnia, in collaborazione con gli Amici del Teatro Nazionale di Genova. Conduce Silvana Zanovello. Ingresso libero.
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