Non si ferma la Lanterna: il simbolo di Genova è online
di Giulia Cassini
Attivato il tour in 3D virtuale alla scoperta dei segreti del faro
Genova è da sempre identificata con la Lanterna, il suo simbolo per eccellenza. Almeno da quando, con i suoi 77 metri di altezza, è il faro più alto del Mediterraneo, il secondo in Europa. L’attuale costruzione come si legge sul sito dedicato risale al 1543, ma fin dal XII secolo esisteva una torre di struttura simile, nata come torre di guardia per annunciare l’arrivo di imbarcazioni sospette e divenuta nel tempo anche faro, sulla cui sommità si bruciavano fascine per segnalare ai naviganti l’accesso al porto. Nel 1326 vi si installò la prima lanterna ad olio di oliva, la cui luce era concentrata in un fascio grazie a cristalli trasparenti prodotti da maestri vetrai liguri e veneziani. La rappresentazione probabilmente più antica di questa prima Lanterna risale al 1371 e compare sulla copertina di un registro dell’autorità marittima del tempo conservata all’Archivio di Stato di Genova e restaurata nel 2017 grazie al contributo del Lions Club di Sampierdarena per il progetto Insieme per la Lanterna e Adotta un Documento.
Fu adibita a prigione nel Quattrocento, nel Cinquecento fu edificata la fortezza della Briglia, voluta da Luigi XII per le truppe, nel 1543 venne ricostruita e le antiche merlature furono sostituite. Da allora la Lanterna superò senza gravi conseguenze il bombardamento navale del Re Sole alla fine del Seicento, i combattimenti del 1746 dopo la rivolta di Portoria, i bombardamenti della seconda guerra mondiale, nonché innumerevoli momenti di intemperie naturali (fino a quando, nel 1778, non fu dotata di impianto parafulmine).
Oggi, ai tempi del coronavirus, è visitabile online (www.lanternadigenova.it/tour-virtuale-3d/) , con il tour in 3D ai suoi segreti. Un'esperienza emozionale dalla passaggiata verso il simbolo di Genova sino alla struttura, al Museo della Lanterna tra i fari e le scoperte scientifiche condotte nel corso degli anni che ne hanno rivoluzionato il lato pratico, via via sino ai gradini che portano su in cima, con una vista mozzafiato. Ecco perché anche a Genova #LaCulturaNonSiFerma.
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