Liguria: aggressioni negli ospedali, 331 casi in soli 6 mesi
di Redazione
L'ultimo episodio ieri a Genova: tre infermieri del ps Galliera sono stati aggrediti da una paziente che pretendeva di saltare la fila
"La questione delle aggressioni al personale sanitario e socio-sanitario, è un problema serio. Il fenomeno interessa soprattutto le donne, siano esse medici, infermiere o altre professionalità, che spesso si trovano a dover subire, nei presidi di Pronto Soccorso o in corsia, atti di questo tipo ad opera di sbandati o persone socialmente pericolose". Lo ha evidenziato il presidente del Consiglio regionale Gianmarco Medusei all'assemblea ligure nel giorno in cui si celebra la Giornata Nazionale contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari, istituita dalla Legge 113 del 14 agosto 2020 per sensibilizzare la collettività sul fenomeno delle aggressioni al personale sanitario.
La Liguria risulta tra le regioni più colpite, dopo Lombardia ed Emilia Romagna, registrando 331 casi di aggressioni fisiche o verbali nei soli primi 6 mesi del 2023. "È un tema sul quale si deve porre particolare attenzione - aggiunge il presidente Medusei - ricordando come il personale sanitario svolga un servizio essenziale per i cittadini. Mi sono sempre battuto in prima persona per affrontare la questione. Ho accolto con soddisfazione la riapertura nella mia città, La Spezia, del presidio fisso di Polizia nei locali adiacenti il Pronto Soccorso, che garantisce una maggior sicurezza per la tutela degli operatori sanitari, ma anche di tutti gli utenti. Auspico che venga destinato ulteriore personale delle Forze dell'Ordine a questi presidi in modo che possano replicarsi in altre realtà sanitarie, quali ad esempio l'Ospedale San Bartolomeo di Sarzana".
L'ultimo episodio ieri a Genova dove tre infermieri del pronto soccorso dell' ospedale Galliera sono stati aggrediti da una paziente in attesa che pretendeva di saltare la fila ed è stato necessario l'intervento dei carabinieri per riportare la calma.
“E’ inaccettabile - commenta Brunello Brunetto, consigliere regionale della Lega e presidente della II commissione Salute e Sicurezza sociale - che in un Paese civile possano essere aggrediti, continuamente, degli operatori sanitari mentre svolgono il loro lavoro al servizio di tutti, in particolare nei reparti di Pronto soccorso. Purtroppo, anche in Liguria, dopo la pandemia da coronavirus, sembra che siano passati da ‘eroi’ a bersagli indifesi, in prima linea, nel mirino di violenti e sbandati. Oggi si celebra la Giornata nazionale contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari, istituita dalla Legge 113 del 14 agosto 2020 per sensibilizzare la collettività sull’allarmante fenomeno delle aggressioni al personale sanitario. L’ultimo episodio di violenza è stato quello registrato ieri al Galliera di Genova, dove una paziente che pretendeva di saltare la fila ha aggredito tre infermieri del Pronto soccorso. In Italia vengono denunciati circa 3.000 casi di minacce e aggressioni, spesso violente. La Liguria risulta tra le regioni più colpite, dopo Lombardia ed Emilia Romagna, registrando 331 casi di aggressioni fisiche o verbali nei soli primi 6 mesi del 2023. In sintesi, si registrano due aggressioni al giorno ai danni di operatori sanitari liguri, in particolare donne che finiscono nel mirino di violenti o persone socialmente pericolose. Bisogna cambiare rotta e occorre particolare tutela del personale sanitario perché svolge un servizio essenziale per tutti. In tal senso, auspico che venga destinato ulteriore personale delle Forze dell’ordine a difesa dei lavoratori dei presidi ospedalieri in prima linea nel nostro territorio”.
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