Liguria, crolla la produzione di olio: l'allarme lanciato da Confagricoltura

di Carlotta Nicoletti

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La responsabilità è dei cambiamenti climatici e i parassiti

Liguria, crolla la produzione di olio: l'allarme lanciato da Confagricoltura

Confagricoltura Liguria lancia l’allarme e invoca «la richiesta dello stato di calamità» per il crollo della produzione di olio nella regione. La responsabilità va a attribuita ai cambiamenti climatici, alla presenza della mosca olearia e cecidomia, l’insetto conosciuto anche come moscerino dell’olivo che crea vari danni.

Pertanto l'annata olivicola ancora una volta risulta complicata, per la Liguria. Inoltre il settore è già provato dagli anni precedenti, 2021 e 2022 che hanno dato con produzione ben al di sotto dell’ottimale. Nelle annate eccezionali, la produzione di olio in Liguria ha raggiunto le 30, anche 40 mila tonnellate. Per il 2023 la produzione si potrebbe assestare un 50 per cento in meno delle annate normali. Si potrebbero raggiungere i 10 mila quintali, o superarli ma dipende anche da quanto va in salamoia.

Le ultime due annate, non sono state buone a livello di quantità. Non si può tuttavia prevedere cosa accadrà nel 2023.I frantoi attivi in tutta la regione sono poco più di 150. In tutto il territorio la superficie olivicola iscritta al sistema del controllo Dop Riviera Ligure è pari a 2.223,98 ettari, parliamo di 667.193 piante. Per la Dop la produzione 2022 è stata di 507 tonnellate.

L'anno scorso i listini alla produzione hanno visto aumenti anche del 49 per cento, pertanto non si può ben sperare. Il meteo sicuramente ha avuto un ruolo decisivo nella produzione, fra la siccità e un mese di maggio contraddistinto da poche ore di pioggia. In questo momento, Confagricoltura sta ragionando sul come ottenere un sostegno e se chiedere lo stato di calamità