Liguria, sanità: Pd "Giunta prepari nuovo piano", Lista Toti "I conti dimostrano chi ha creato il buco di bilancio"
di Redazione
Anche Tosi (M5S) lancia l'allarme: "Il sistema sanitario regionale rischia di andare gambe all'aria"
Botta e risposta tra i dem e la Lista Toti sul tema della sanità. "Dovete presentare un nuovo piano governance della sanità, dovete aprire una discussione e su questo insisteremo". Così Luca Garibaldi (Pd) sulla variazione al bilancio di previsione della Regione Liguria per gli anni finanziari 2024-2026 "Ci sono delle difficoltà nei conti della sanità, questi conti non garantiscono i servizi e gli investimenti. 420 milioni euro di bilancio, ora vi occuperete di non far sbandare i conti andando in leggero disavanzo. Avete deciso che la cosa più importante ora è non sballare e taglierete sulla sanità. Ma anche su altri campi - ha detto -, 4 milioni dal fondo di sviluppo rurale e il taglio più grande é al territorio. Ma anche tagli a istruzione e sviluppo economico. Tagliate tutto, i comuni, il commercio, l'agricoltura e i fondi della programmazione alla comunità che non avete ancora assegnato. Fermate, tagliate e date colpa al governo. ma se tagliate i fondi per la sanità le persone andranno fuori a curarsi".
Secondo Garibaldi, 120 mila liguri "hanno rinunciato a curarsi per lunghe liste d'attesa, 1 ligure su 12. Non è sanità universale questa, perché non c'è accesso . La vostra è una sanità minima - ha detto -. Alisa va azzerata, è un carrozzone inutile, una scatola vuota che fa comodo per cose gestite da altri. Dovete presentare un nuovo piano governance della sanità, dovete aprire una discussione e su questo insisteremo".
"Azzerare Alisa - ha detto ancora Garibaldi - vuol dire azzerare il castello di carta e scatole costruite attorno alla sanità. Un carrozzone inutile da 400 milioni di euro che non è stato in grado di gestire il sistema sanitario ligure e non ha operato quelle scelte necessarie per migliorare gli equilibri e garantire i servizi. Serve ricominciare tutto da capo con un confronto aperto con le organizzazioni sindacali per coordinare la fase più acuta, con una operazione verità sulla sanità pubblica che Toti, con le sue scelte, sta portando al disastro. Oggi Toti ripiana il buco di bilancio togliendo 35,5 milioni di euro al fondo sanitario per la garanzia dei livelli essenziali di assistenza. Oltre un milione alla scuola, quattro milioni all'agricoltura e al commercio. Non un euro in meno per la comunicazione, non un euro in meno per la promozione. All'analisi dei fatti - ha concluso - possiamo affermare con certezza che "non va tutto bene" e che la gestione della sanità a firma Toti-Gratarola è un fallimento".
Anche il capogruppo M5S Fabio Tosi attacca: "La sanità ligure rischia di finire a gambe all'aria e per salvare capra e cavoli Regione Liguria sarà costretta a operare tagli odiosi: per ripianare il buco spaventoso pari a 63 milioni di euro, frutto della disastrosa gestione totiana, a pagare saranno i cittadini che dovranno ingoiare ulteriori tagli ai territori nei servizi sociosanitari e sul personale degli ospedali. Con buona pace delle promesse pre elettorali del centrodestra regionale e di quello nazionale".
"Il Ddl oggetto della discussione odierna - prosegue - più che una manovra "salva ASL", è una "salva dirigenti" nominati dalla maggioranza regionale. Quadri sempre più protetti e per questo sempre più arroganti, visto che alcuni direttori delle ASL e degli Enti ospedalieri non si sono nemmeno degnati di presenziare all'ultima seduta della Commissione sanità. Una gravissima mancanza di rispetto verso l'intera Commissione e la sua presidenza".
"Stupisce che la Regione si ostini a non fare i conti con il vero problema della sanità ligure. Ed è lo sperpero di importanti risorse con una radice nota: A.Li.Sa. La maggioranza regionale sa bene quanto ci è constatato quel carrozzone, ne prenda atto e provi a fare buon uso delle critiche costruttive anziché bollare di "gufismo" chi si oppone a una scelta scellerata. In queste due legislature abbiamo sempre sostenuto l'inutilità della Super Asl, e il tempo ci ha dato ragione. E lo sa bene anche l'Ente, costretto ad affidare la gestione dei conti della sanità a una società di consulenza esterna al costo di 450 mila euro. Un clamoroso mea culpa". "Se A.Li.Sa era nata con il compito della programmazione, del coordinamento e del controllo della sanità ligure, con l'affidamento esterno la Regione l'ha di fatto commissariata, censendo il suo fallimento. Per evitare lo sperpero di ulteriori, importanti risorse, che a oggi si aggirano sui 400 milioni di euro, chiediamo ancora una volta la sua chiusura definitiva", conclude Tosi.
A stretto giro la nota di replica dalla Lista Toti: "Gli attacchi delle opposizioni sul tema del bilancio della Sanità sono davvero incredibili. Sarebbe sufficiente dare un'occhiata ai conti degli ultimi anni, fare un raffronto della gestione della sinistra con quella condotta dalle giunte Toti, per capire chi abbia prodotto i danni e chi abbia invece cercato di contenere le conseguenze delle difficoltà oggettive del comparto". La Lista Toti risponde con i numeri alle critiche avanzate dall'opposizione nel corso della discussione sui costi del sistema sanitario ligure.
"Basta prendere in mano i bilanci: dal 2005 al 2014, in dieci anni, sotto la gestione delle giunte di centrosinistra di Claudio Burlando, sono stati generati passivi per poco meno di un miliardo (971 milioni per l'esattezza). Dal 2016 al 2023, negli otto anni gestiti dalle giunte Toti, la somma del disavanzo è pari a 317 milioni. Oltre ai 95 milioni di passivo, eredità ricevuta a metà 2015, al momento del cambio della guardia.
Oggi ascoltiamo prediche di tutti i tipi, accuse alle soluzioni adottate dalle maggioranze di centrodestra che, tra l'altro, lo scorso anno e in questo avvio di 2024, hanno accresciuto le risorse investite nella sanità, cioè quindi le spese, per aumentare le prestazioni, per abbattere le liste d'attesa, con risultati ottenuti in pochi mesi e certificati. La sinistra invece ha prodotto un miliardo di deficit in dieci anni chiudendo gli ospedali e i pronto soccorso che ora chiede a noi di riaprire, organizzando manifestazioni contro la Regione ma dimenticando di dire che quei presidi li avevano chiusi loro. E che sono stati i loro governi nazionali a stabilire i parametri minimi per cui si possono tenere aperti reparti e centrali operative. Sulla sanità la sinistra può solo tacere", conclude la Lista Toti.
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