Lunaria, il festival "In una notte d’estate" con lo sguardo verso la luna
di Claudio Cabona
Dal 29 giugno in di piazza San Matteo spettacoli, concerti e rappresentazioni teatrali per
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Per la sua XXII edizione, dal 29 giugno all’8 agosto a Genova in piazza San Matteo, il Festival In una notte d’estate di Lunaria Teatro vola sulla Luna proponendo, nel cinquantenario della sua conquista, un programma in gran parte ad essa dedicato. Un omaggio che verrà declinato nei linguaggi più diversi: dalla danza (protagonista il 4 e 5 luglio con le coreografie di Patrizia Genitoni per “Guarda che Luna”, il 13 luglio con gli “Incontri con la Luna” di Alex Atzewi e il 1 agosto con la “Luna in tango” ballata da Pasquale Bloise e Dolores Custo) alla letteratura ( “Natura & Arte” di e con Pino Petruzzelli del 18 luglio e “Quel giorno sulla Luna” del 20 luglio, reading degli attori di Lunaria ispirato alla cronaca che Oriana Fallaci fece del primo, storico allunaggio del 1969); dalla musica ( “E la Luna bussò”, concerto del 25 luglio di Michela Centanaro, Maria Giulia Mensa, Antonio Fantinuoli e Luca Coloniello che riproporranno alcune tra le più celebri canzoni italiane) alla prosa.
Particolarmente significativo, a questo proposito, è l’appuntamento di martedì 16 e mercoledì 17 luglio con la “Lunaria”di Vincenzo Consolo: l’opera del grande scrittore siciliano è legata a doppio filo alla compagnia teatrale di Daniela Ardini e Giorgio Panni che, non a caso, proprio su questo testo esordirono a fine anni Ottanta, traendone addirittura il nome. A più di trent’anni di distanza, dunque, Lunaria Teatro torna a cimentarsi con il proprio spettacolo eponimo, qui riproposto in prima nazionale in un adattamento completamente rinnovato. Mattatore della scena Pietro Montandon, protagonista anche di “Maruzza Musumeci” in scena martedì 9 luglio, improbabile storia d’amore tra un muratore e una sirena partorita dall’inesauribile creatività di Andrea Camilleri. Detto dell’ampia ed eterogenea programmazione dedicata alla Luna, c’è comunque molto altro nel cartellone della kermesse estiva targata Lunaria Teatro. A cominciare dal ritorno della “Regina disadorna” che, sabato 29 giugno, terrà a battesimo il Festival 2019: l’omonimo romanzo di Maurizio Maggiani torna a rivivere nella fortunata ed apprezzata formula dello spettacolo itinerante, del quale sono previste tre repliche in successione con partenza alle ore alle 15, 16 e 17 dal chiostro della chiesa di San Matteo, e successive tappe a Palazzo Grimaldi e alla Galleria nazionale di Palazzo Spinola. Protagonisti Andrea Benfante, Paolo Drago, Vittorio Ristagno e Carola Stagnaro.
L’offerta di prosa prosegue il 9 luglio con la già citata “Maruzza Musumeci” e, venerdì 12, con “La signorina Felicita, ovvero la felicità”, una produzione del torinese Teatro della Caduta con Lorena Senestro, già applaudita Madame Bovary sotto il cielo di San Matteo nell’estate di qualche anno fa, questa volta nei panni della signorina Felicita, nata dalla penna diGuido Gozzano. Martedì 23 luglio è la volta di un interessante incrocio tra classicità e presente: “Non una di meno”, per la regia di Manlio Marinelli, è infatti la trasposizione in chiave contemporanea delle Troiane di Euripide: Ecuba, Andromaca e Cassandra – interpretate da Stefania Blandeburgo, Giulia Rupi e Silvia Scuderi – si presentano in una carica di umanità e concretezza che le rende ancora più vicine a noi.
Corre su binari paralleli della storia anche “La donna fatta a pezzi” di venerdì 26 luglio, tratto da un racconto della scrittrice algerina Assia Djebar: una vicenda sospesa tra la Baghdad de “Le mille e una notte” e l’Algeri insanguinata dalla guerra civile degli anni Novanta, in cui una giovane insegnante di nome Atika viene barbaramente giustiziata perché colpevole di avere insegnato le storie “oscene” di Sherazade e, per giunta, di averlo fatto nella lingua degli odiati colonialisti, il francese. Di tutt’altro registro è “Oh Dio mio!”, divertente e profonda commedia di Anat Gov che si rifà alla migliore tradizione yiddish, con l’inossidabile ultranovantenne Piero Nuti e Miriam Mesturino, in scena lunedì 29 e martedì 30 luglio. E ancora diversissimi sono i contesti, a loro modo fiabeschi, della “Storia di una balena bianca raccontata da lei stessa” di Luís Sepúlveda in programma il 2 agosto, e le “Quixotterie” raccontate dal regista genovese Fausto Cosentino il 6 agosto, parabola di come la pazzia e l’ignoranza facciano smarrire l’uomo nei labirinti della conoscenza e della realtà delle cose.
Ricca anche la sezione musicale del Festival: la chitarra di Michela Centanaro, oltre al concerto “Lunare” del 25 luglio, sarà già protagonista giovedì 11 luglio in “Contorni di un paese in mutamento”, un viaggio nella canzone italiana come espressione dei principali mutamenti sociologici avvenuti nel nostro paese tra gli anni Cinquanta e Settanta, intrapreso insieme alla cantante Maria Giulia Mensa e al polistrumentista Julyo Fortunato. Lunedì 22 luglio, invece, nel chiostro di San Matteo andrà in scena il “Concerto per due percussioni” di Michele Rabbia e Ingar Zach, spettacolo a ingresso libero in collaborazione con il Festival Gezmataz. Giovedì 8 agosto, infine, ultimo atto genovese della rassegna sarà “Maestrale”, un excursus tra le diverse musiche europee, gitane e nordafricane con Filippo Gambetta all’organetto, Sergio Caputo al violino e Carmelo Russo alla chitarra classica. Come ormai da tradizione, il Festival In una notte d’estate prevede anche diversi appuntamenti fuori dalla sua casa di San Matteo: restando a Genova, un evento speciale è in programma all’osservatorio astronomico del Righi il 14 luglio, curato da Remo Viazzi, al pari degli incontri aperitivo del 16 e 23 luglio a Palazzo Giulio Pallavicino, dedicati quest’anno alla “letteratura Lunare”.
Nelle due riviere, invece, sono previste repliche degli spettacoli a Sestri Levante, Santa Margherita Ligure e, per la prima volta, Alassio.
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