Mix vaccini, Sileri: "Procedura sicura". Ma Crisanti frena: "Dati insufficienti"
di Marco Innocenti
Il sottosegretario alla salute: "Uno studio inglese ha rilevato un incremento di reazioni avverse minori, come mal di testa o qualche linea di febbre"
Continua a tenere banco, non solo nella preoccupazione della popolazione ma anche nel dibattito fra esperti, il tema della vaccinazione eterologa, il cosiddetto "mix di vaccini": chi ha fatto la prima dose con AstraZeneca, farà la seconda con Pfizer o Moderna, secondo la nuova direttiva arrivata dal governo dopo la morte di Camilla Canepa, la giovane di Sestri Levante deceduta giovedì scorso a causa di una trombosi dopo essersi sottoposta a vaccinazione con il siero anglo-svedese.
"Lo switch verso altre classi di vaccini per la seconda dose è una cosa che viene già fatta in diversi paesi del mondo, come in Canada e in Germania - ha detto il sottosegretario alla salute Pierpaolo Sileri a Sky Tg24 - Ci sono studi iniziali che dicono che è sicuro e non vi sono rischi, uno studio inglese parla di un modesto incremento di reazioni avverse minori, come mal di testa o febbricola. Non solo, lo switch sembrerebbe dare una risposta immunitaria migliore".
E sulla posizione del presidente della regione Campania: "Capisco il fatto che De Luca abbia chiesto ulteriori chiarimenti e credo che sia anche giusto - ha commentato Sileri - Sono sempre stato molto critico verso gli errori che ognuno di noi commette, direi che la circolare del Ministero della Salute dovrebbe spiegare un po' meglio il da farsi anche con l'altro vaccino a vettore virale, J&J. Da quella circolare si evince che per J&J dovrebbe valere lo stesso discorso fatto per AstraZeneca, ma ci sono situazioni in cui questa circolare è disattesa o interpretata diversamente. Non vi è ombra di dubbio che con la circolazione attuale del virus il rischio deve essere zero, quindi questo tipo di vaccini venga usata solo per gli over 60".
Molto meno certo dei dati attualmente disponibili sul mix fra vaccini è invece Andrea Crisanti, ordinario di microbiologia all'Università di Padova: "Dal mio punto di vista - ha detto Crisanti in un'intervista a Fanpage.it - non credo ci siano problemi perché il sistema immunitario dovrebbe essere stimolato. Tuttavia la mia opinione, come quella dei miei colleghi virologi e dello stesso Comitato Tecnico Scientifico, non conta nulla in assenza di dati. La vaccinazione eterologa è stata studiata su poche centinaia di casi, non sono assolutamente sufficienti; occorre un campione molto più esteso per poter osservare tutta la variabilità genetica della popolazione".
"Fin dall'inizio - sottolinea ancora Crisanti - bisognava essere trasparenti e dire: 'Signori, i vaccini sono stati autorizzati in via emergenziale, via via che acquisiremo dati, avremo maggiori indicazioni'. Invece è stata fatta molta confusione". Riferendosi poi alla morte di Camilla Canepa dopo la vaccinazione AstraZeneca, "non c'era modo che la povera Camilla avesse potuto mettere in evidenza delle problematiche con il formulario di anamnesi messo a disposizione dei vaccinatori, che - ha concluso Crisanti - è sicuramente inadeguato rispetto all'esigenza di intercettare persone potenzialmente a rischio".
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