Monica Pais: nel nuovo libro la sua missione d'amore
di Giulia Cassini
La popolare veterinaria racconta la "Storia del cane che non voleva più amare"
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Si intitola "Storia del cane che non voleva più amare" l'ultimo libro edito da Longanesi con illustrazioni di Paolo d’Altan della veterinaria (vera e propria star del web) Monica Pais commentato davanti ad una vera e propria folla nella serata dell'11 settembre presso la Feltrinelli di Genova. Dopo aver raccontato le vicissitudini del cane Palla salvato da una morte per lento strangolamento e quelle dei pazienti della clinica Duemari in "Animali come noi" Pais ha presentato la vita di un maremmano tra vicende dolorose e di solidarietà. Si chiama Mano e il suo destino è cambiato quando un pescatore di carpe lo ha localizzato mentre stava annegando nell'acqua torbida, dimenandosi senza forza, ridotto a pelle e ossa.
Qui entra in gioco Monica Pais con la sua clinica fondata nel 2003, dove si occupa degli ultimi, dei randagi, oltre che degli animali di casa. La mission preponderante è proprio l'accoglienza a qualunque animale malridotto le capiti a tiro. Del resto già la sua stanza da bambina era un sanatorio clandestino. Ha anche una onlus "Effetto Palla" diventata nel tempo una rete di volontari internazionale che si prende cura degli animali in difficoltà e cerca affidi o adozioni. Dal 2016 ad oggi "Effetto Palla" è cresciuta diventando la 165esima onlus italiana per volume di donazioni.
Monica Pais è nota anche per essere stata, nel 1997, la prima donna eletta nel Comitato culturale della Federazione nazionale degli Ordini dei Veterinari d'Italia (FNOVI).
"Mano è stato tra tutti un caso particolare -spiega Monica Pais con la moderatrice Diana Letizia- non reagiva agli stimoli, non si faceva toccare. Se una mano entrava nel suo campo visivo lui si difendeva con ferocia disperata: mordeva a vuoto l’aria, per disperazione. E' stata una delle sfide più lunghe con cui mi sia mai capitato di misurarmi". Non è stata forse nemmeno la più eclatante, ma era quella che poteva meglio ricongiungere il cuore e la testa del largo pubblico. Del resto è un libro formativo, oltre che un piacevole racconto.
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