Organizzazione internazionale del lavoro: "Bisogna proteggere la salute mentale di chi lavora da casa"
di Redazione
Lavorare da casa può portare a sentirsi isolati, a lavorare più a lungo e a stressarsi di più
"Fermare la Pandemia: la sicurezza e la salute sul luogo di lavoro possono salvare vite". Questo lo slogan dell'edizione 2020 della Giornata Mondiale della Sicurezza sul Lavoro, che si celebra oggi e in occasione della quale l'Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo in inglese) ha pubblicato il rapporto "Garantire sicurezza e salute sul lavoro durante la pandemia". Tra le priorità, quella di "proteggere la salute mentale di chi lavora da casa" ed evitare il rischio di un "aumento di discriminazioni e stigma". "Secondo un'analisi realizzata da Eurofound e dall'Oil nel 2017 in 15 paesi - si legge nel rapporto pubblicato oggi - il 41% delle persone che lavorano da casa si considerava molto stressata, rispetto a solo il 25% di coloro che lavoravano nei luoghi di lavoro. Lavorare da casa può portare a sentirsi isolati, a lavorare più a lungo e a confondere i confini tra lavoro e vita familiare. Se da una parte l'isolamento può facilitare la concentrazione, la mancanza di interazione sociale può diventare un forte fattore di stress".
L'orario di lavoro flessibile, inoltre, "può diventare un orario di lavoro eccessivo, senza pause e può continuare per tutta la notte, con il conseguente rischio di insonnia". La sicurezza e la salute sul lavoro sono indispensabili nella gestione della pandemia e nella capacità di riprendere lavoro. Il rapporto evidenzia i rischi derivanti dalla diffusione di Covid-19 e esplora le misure per prevenire e controllare il rischio di contagio dal distanziamento alle mascherine. Ma analizza anche i rischi psicosociali associati alla pandemia. Tra i motivi di stress in questo periodo, "la paura di perdere il lavoro o chiudere la propria attività". L'esperienza, inoltre, mette in guardia l'Ilo nel rapporto, "dimostra che la violenza e le molestie (tanto fisiche quanto psicologiche) possono aumentare durante l'emergenza sanitaria, così come possono aumentare lo stigma sociale e la discriminazione."
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