Palazzo Interiano Pallavicino: Vittorio Sgarbi e il tour per la Rolli Days Digital Week
di Giulia Cassini
Marco Bucci e Barbara Grosso raccontano il progetto sul web che celebra l’identità di Genova con lo storico dell'arte Giacomo Montanari
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Tra le piazze più significative di Genova un posto di rilievo è occupato da quella “Delle Poste”, come veniva definita un tempo. Oggi è per tutti piazza Fontane Marose, anche se nell’Ottocento, prima degli anni Sessanta di quel secolo, vi si leggeva “Fontane Amorose” creando non poco scompiglio allora come negli anni a venire nella critica, tra cui si trovava anche l’ipotesi dell’aggettivo “Amorose” a significare la vicinanza del quartiere del “libero amore”. La matassa fu sciolta positivamente dalle due epigrafi poi murate su Palazzo Interiano Pallavicino, la prima del 1206 e l’altra del 1427 (cui si aggiunge quella dei Padri del Comune del 1559) che citano entrambe “Marosa”, quindi il toponimo senza altri dubbi dovrebbe essere appunto “Fonte Marosa”, fontana grande. Le fonti furono demolite con l’apertura di via Interiano. Altre etimologie fanno risalire il nome della piazza o alla figura di Stefano il Moro Litigioso “Stea Mou Rousu” o al cavaliere teutonico delle crociate Benedictus Van Rosen. Sicuramente la bellezza della piazza risiede nel fascino del mistero e l’architettura con stratificazioni urbanistiche di epoche diverse che risaltano nella maestosità di palazzi quali l’Interiano Pallavicino.
Proprio qui nella giornata del 17 maggio si è svolto uno degli appuntamenti più significativi della Rolli Days Digital Week, una conferenza stampa e un incontro progettuale, grazie all’organizzazione congiunta del Comune di Genova e della Fondazione Pallavicino rappresentata dal direttore artistico Vittorio Sgarbi e guidata dal principe Domenico Antonio Pallavicino. Il sindaco Marco Bucci e l’assessore alla Politiche Culturali Barbara Grosso insieme allo storico dell'arte Giacomo Montanari si sono definiti “Entusiasti della partenza della settimana virtuale Rolli Days Digital Week che sfrutta le potenzialità della tecnologia non come necessità o palliativo, ma per fare un nuovo ragionamento sulle risorse che offre la comunicazione in rete”.
Sarebbe stato del resto impossibile garantire l’accesso al numerosissimo popolo dei Rolli Days presso Palazzo Interiano Pallavicino di questi tempi per scoprirne gli affreschi e le decorazioni pittoriche, gli arredi scultorei e i giardini. Già dall’atrio si ammirano gli affreschi di Giovanni Battista Carlone e le statue di Nicolò Traverso e Salvatore Revelli oltre agli affreschi dei fratelli Calvi, Guidobono, Angelini e Bernardo Strozzi, ma è un crescendo di tesori, che il tour del critico d’arte Vittorio Sgarbi ha ben evidenziato.
Al primo piano si trovano ad esempio le “Scene dell’Antico Testamento” di Michele Canzio, poi salendo le scene in ottimo stato conservativo affrescate dalla famiglia Calvi e dal Carlone con la Storia di Re Salomone (negli ottagoni centrali l’incontro tra la regina di Saba e Salomone e la storia dell’idolatria di Salomone) o ancora il salone da ballo con i preziosissimi arazzi della prima metà del Cinquecento.
Nelle sale di rappresentanza interamente decorate e impreziosite da camini e interessanti arredi, si devono ricordare gli interventi del Canzio e del Peschiera, gli stucchi del Gaggini e del Carrea, gli affreschi dell’Alessio e dell’Angelici. “Il Palazzo sarà presto aperto e fruibile valorizzando alcune opere interne e con prestiti da Palazzo Rosso – spiega il direttore artistico della Fondazione Vittorio Sgarbi – l'arte va vissuta, va vista dal vivo. Si deve viaggiare come faceva Goethe alla ricerca della bellezza. Genova verrà riscoperta con il suo mistero, con il suo patrimonio artistico, non ha nulla da invidiare ad altre mete italiane del turismo d'arte".
Tra i tanti capolavori assoluti una chicca storica: l’iscrizione che ricorda il gran ballo del 13 settembre 1892 con l’affaccio dei sovrani Umberto e Margherita di Savoia per salutare una folla plaudente.
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