Autostrade: "In caso di revoca della concessione, ci dovrà essere un indennizzo"
di Redazione
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"Il viadotto verrà restituito allo Stato dopo la sua ricostruzione, interamente finanziata da Aspi"
A pochi giorni dall'implosione delle Pile 10 e 11 di Ponte Morandi, continua il braccio di ferro sulla possibile revoca della concessione ad Aspi, soprattutto dopo le anticipazioni diffuse dalla stampa sulla relazione della Commissione ministeriale insediatasi presso il Ministero per le infrastrutture: "I termini della Convenzione - si legge in una nota di Autostrade per l'Italia - prevedono, nella denegata ipotesi di revoca, il pagamento di un cosiddetto indennizzo che corrisponde al giusto valore della concessione, secondo i criteri contrattualmente previsti. La sussistenza di tale obbligo di indennizzo, come riportato dalla stampa, è confermata anche dalla stessa relazione della Commissione".
"Da tali anticipazioni - prosegue il comunicato - non sembrerebbe emergere alcun grave inadempimento agli obblighi di manutenzione ai sensi del contratto di concessione. Peraltro, la presunta violazione dell'obbligo di custodia, di cui all'art. 1177 del codice civile, costituirebbe un addebito erroneo ed inapplicabile al caso di specie, trattandosi di una infrastruttura che sarà restituita allo Stato al termine della concessione, per effetto della sua ricostruzione affidata dal Commissario per Genova ed interamente finanziata da Autostrade per l'Italia".
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