Ponte Morandi, giallo sull'esplosivo. Nuovo rinvio per la quinta trave
di Fabio Canessa
2 min, 35 sec
Bucci: "Non ci sono altri piani". Ma i demolitori lasciano tutte le opzioni aperte
Impossibile dire come verranno smaltiti i detriti di Ponte Morandi finché non sarà chiara la strategia di demolizione delle pile 10 e 11, sul moncone est. A dirlo, durante la commissione ambiente a Palazzo Tursi dedicata al viadotto Polcevera, è Simone Gambula, ingegnere di Rina Consulting, interpellato dai comitati presenti in aula insieme a municipi, Asl, Arpal e rappresentanti degli osservatori commissariali.
Dunque, mentre il sindaco Bucci ripete che "al momento l'unico piano formale è quello che prevede l'uso dell'esplosivo", in realtà è ancora aperta la strada della demolizione meccanica. In pratica non esiste ancora un'opzione definitiva.
Nicolò Fiorino, dirigente di Asl 3, ha spiegato che "il confronto con i demolitori è in corso" e che il rilevamento di amianto, seppure sottosoglia, "ha reso più forte la richiesta di attenzione per i rischi legati anche ad altri tipi di polveri". Stefano Maggiolo, direttore scientifico di Arpal, ha parlato di "analisi di rischio necessaria per entrambe le alternative", sia quella dello smontaggio meccanico sia l'uso di dinamite.
Simone Gambula, di Rina Consulting, la società che si occupa della direzione dei lavori, ha dichiarato, rispondendo a una domanda sulle previsioni sullo smaltimento, che "ancora non ci sono piani perché ancora non è stato deciso se le pile saranno abbattute o smontate".
Molto dipenderà anche dai risultati dei carotaggi di campionamento di amianto, ben 290 nelle pile a levante, al via proprio in questi giorni. "I tecnici stanno già pensando alle alternative, ma si farà una valutazione comparata del rischio - continua - solo con i dati alla mano".
Le riunioni tra demolitori, Rina Consulting, Asl e Arpal per definire in modo condiviso il programma per la demolizione, come ha annunciato oggi il sindaco e commissario Marco Bucci, entreranno nel vivo la prossima settimana. Il sindaco ha affermato più volte che "anche ricercandole non esistono al momento alternative all'esplosivo per le pile 10 e 11".
Intanto ancora un rinvio per le operazioni di taglio e discesa della quinta trave gerber, l'impalcato tra la quarta e la terza pila del moncone ovest che già lunedì avrebbe dovuto toccare terra. Se fino a oggi il problema era il vento, che ha soffiato con raffiche fino a 100 chilometri orari, nelle ultime ore l'intervento è stato rallentato dalla necessità di mettere in atto maggiori misure di sicurezza e prevenzione dal rischio amianto.
Le nuove disposizioni da parte delle autorità di controllo impongono infatti alle aziende demolitrici non solo di bagnare la trave mentre viene tagliata, ma anche di raccogliere l'acqua utilizzata in modo da analizzarla. Per questo, sotto la trave 5, sono ora in fase di montaggio alcuni teloni di raccolta.
Non solo. Oggi al cantiere ovest, a distanza di circa un mese dall'ultima visita, sono tornati gli ispettori della direzione investigativa antimafia, i carabinieri e gli ispettori del lavoro. Se non ci saranno ulteriori intoppi il taglio della trave tampone inizierà questa sera, per essere ultimato all'alba di domani, entro domani sera la struttura sarà a terra.
Resta ancora chiusa, fino a cessate esigenze, corso Perrone, una delle tre strade di collegamento tra la Valpolcevera e il centro città. l'impalcato tra la quarta e la terza pila del moncone ovest che già lunedì avrebbe dovuto toccare terra.
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