Ponte Quattrocchi, la sorella: "Non voglio più che sia intitolato a Fabrizio"
di Michele Varì
Graziella Quattrocchi ha scritto una lettera chiedendo al Comune di Genova di cambiare idea
Non sarà presente domani alla cerimonia di intitolazione del ponte sul Bisagno e, viste le polemiche, auspica che il comune possa tornare sui suoi passi e cambiare luogo da dedicare a suo fratello. Graziella Quattrocchi oggi ha scritto una lettera per fare un passo indietro e cercare di placare e polemiche riguardo la decisione del Comune di Genova di intitolare la passerella pedonale sul Bisagno conosciuta con il nome di un partigiano, Firpo detto "Attila", al fratello Fabrizio Quattrocchi, rapito e assassinato nel 2004 in Iraq mentre svolgeva compiti di sicurezza per un'azienda privata.
La lettera di Graziella Quattrocchi:
"Lettera aperta ai concittadini della città di Genova e della Liguria. Ho saputo della targa dedicata a mio fratello Fabrizio nel pomeriggio del 22 Novembre, su mia esplicita richiesta mi era stato riferito che la mozione era stata approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale e che il ponte non avesse alcuna denominazione precedente. Premetto che la mia famiglia non ha chiesto riconoscimenti alle autorità politiche ed alla città di Genova e che anzi alle varie proposte succedutesi in questi anni, abbiamo posto un cortese rifiuto onde tutelare un dolore che riteniamo privato ed evitare le polemiche e contestazioni che, nostro malgrado, abbiamo subito in passato e continuiamo a subire ancora oggi. Ho partecipato a moltissime manifestazioni in questi anni, in diverse città e paesi d'Italia che hanno deciso spontaneamente di dedicare alla memoria di mio fratello onorificenze di varia natura: premi sportivi, letterari, monumenti, vie, piazze, giardini e molto altro. Ho presenziato con gioia, accolta in un'atmosfera calorosa e di festa. Colgo l'occasione per ringraziare ancora una volta tutte le persone che in questi lunghi 16 anni ci hanno mostrato vicinanza, conforto e dato la forza di andare avanti, persone che hanno conosciuto Fabrizio per la sua profonda umanità e compassione per il
prossimo, specie se in difficoltà o indifeso. Fabrizio è stato ucciso dagli uomini dell'Isis mentre stava svolgendo il suo lavoro presso un'agenzia di sicurezza, proteggendo altre persone. Alla luce di tutto ciò io e la mia famiglia non desideriamo che il ponte venga titolato a Fabrizio poiché si prospetta sin dalla sua origine come fonte di sofferenza e contrasti non voluti sia per noi che per la famiglia Firpo. Solo ieri sera ho appreso con sofferenza e disagio di questa situazione preesistente di cui la mia famiglia non era a conoscenza. Sono molto dispiaciuta, tuttavia non posso che sostenere a gran voce il desiderio di tutelare la memoria di Fabrizio, chiedendo di evitare sterili polemiche, fonte di sofferenza. Per queste motivazioni fondanti non sarò presente alla cerimonia di domani, lunedì 2 dicembre. Chiedo al Consiglio Comunale e al sindaco Bucci di riconsiderare la propria posizione, scegliendo eventualmente un altro luogo da dedicare alla memoria di Fabrizio. Ringrazio sentitamente a nome mio e della mia famiglia tutti gli organi competenti e i cittadini della nostra città per il loro supporto e la loro vicinanza. Graziella Quattrocchi."
Anche la famiglia del partigiano “Attila” e l'Anpi, hanno sottolineato come la scelta fosse inopportuna: “Firpo morì per la libertà della propria patria – si legge in un comunicato di Anpi – sostituire senza alcuna motivazione il nome di un partigiano, con quello di un’altra persona impegnata su teatri di guerra stranieri solo per scelta professionale e sulla cui figura non è mancata la strumentalizzazione da parte di alcune forze politiche, le stesse che a Schio rifiutano di apporre le pietre d’inciampo in ricordo dei deportati ebrei, rischi davvero di essere divisiva e foriera di contrapposizioni”.
On line intanto è stata avviata una raccolta firme per chiedere al sindaco di Genova Bucci di non intitolare la passerella pedonale “Firpo” a Quattrocchi, trovando una eventuale altra collocazione. In poche ore la petizione ha trovato centinaia di adesioni, che peseranno domani mattina, quando con ufficiale cerimonia il ponte dovrebbe essere intitolato alla guardia giurata. Non solo: a fare salire la tensione anche il fatto molti dei contestatori per protestare si sono anche dati appuntamento alla cerimonia per la dedica del ponte a Quattrocchi tanto che la cerimonia sarà blindata dalla polizia.
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