Porto Venere, la raccomandata arriva tardi per colpa delle Poste: da rifare l'asta per un fabbricato
di Edoardo Cozza
Un'offerta era giunta in Comune con tre ore e mezza di ritardo: se la colpa del disservizio non è dell'offerente, l'aggiudicazione va annullata
Se una raccomandata contenente l'offerta per un'asta pubblica arriva in ritardo per colpa di disservizi di Poste, un privato non può essere penalizzato ed escluso dal bando e l'aggiudicazione disposta dal Comune va annullata. Lo ha stabilito una sentenza del Consiglio di Stato accogliendo il ricorso un cittadino contro il Comune di Porto Venere (La Spezia) nell'ambito della procedura di pubblico incanto per la vendita di un fabbricato con terreno pertinenziale. La raccomandata celere al centro del caso legale era stata consegnata all'ufficio postale di Marina di Carrara in Toscana il venerdì dopo le 12:35 e consegnata in Municipio a Porto Venere in Liguria alle 15:22 del martedì successivo, con un ritardo di 3 ore e 22 minuti rispetto al limite prefissato dal bando. I giudici amministrativi di appello hanno ribaltato la sentenza del Tar della Liguria che in primo grado aveva dato ragione al Comune imputando la colpa del ritardo al ricorrente.
"Non risulta alcuna mancata diligenza da parte del ricorrente - stabilisce invece la sentenza del Consiglio di Stato -, la cui raccomandata celere secondo il normale iter previsto dalla carta dei servizi pubblicata da Poste avrebbe dovuto essere consegnata nei termini utili ad essere presa in esame dalla commissione, risultando l'ufficio postale di partenza e quello di arrivo entrambi lavorativi nella giornata del sabato".
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