Processo Morandi, testimone: Procura non fece pubblicare risultati positivi dei test
di Redazione
Il pm Cotugno: "Fosse vero, sarebbe gravissimo". Chiesta la trasmissione della testimonianza a Torino, competente sui magistrati genovesi
Da un lato le presunte pressioni da parte della procura sul nuovo cda di Aspi per non fare pubblicare i risultati dei test positivi sui viadotti sotto monitoraggio dopo il crollo del Morandi. Dall'altro, la procura stessa che ha chiesto la trasmissione degli atti a Torino per indagare. Il colpo di scena nel corso della testimonianza di Tommaso Barracco, ingegnere in passato consulente della famiglia Benetton e membro del consiglio di amministrazione di Atlantia da cui si dimise nel 2020, chiamato come teste della difesa di Giovanni Castellucci.
ll'udienza di oggi Barracco è stato sentito sulle attività di monitoraggio sulla rete autostradale, dopo la tragedia del 14 agosto 2018. In particolare gli è stato chiesto di un viadotto "sequestrato" e "delle pressioni della procura". Il testimone ha accennato al fatto di avere sentito da "Tomasi (nuovo ad dopo Castellucci) che sarebbero state fatte prove di carico su un ponte sequestrato (in realtà la procura non ha mai sequestrato i viadotti) con esito positivo ma che l'esito non sarebbe stato divulgato tramite comunicato stampa per pressioni della procura".
Dopo la dichiarazione il pubblico ministero Walter Cotugno ha chiesto la trasmissione della testimonianza a Torino (competente a indagare sui magistrati liguri) perché "se fosse vero sarebbe gravissimo". Il ponte a cui avrebbe fatto riferimento Barracco sarebbe il Pecetti in A26, per cui la procura aveva chiesto la chiusura, insieme al Fado Nord, per verificarne le condizioni. Dopo le prove i due ponti vengono riaperti con tanto di comunicati e video pubblicati sul sito della società e ripresi dalla stampa.
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