Reddito di cittadinanza, la testimonianza: "Non siamo i 'furbetti' che non voglio lavorare"
di Marco Garibaldi
La ragazza non ha voluto mostrare il suo volto: "Chiedere il reddito di cittadinanza è una richiesta d'aiuto"
Abbiamo raccolto la testimonianza di una giovane ragazza che ha percepito il reddito di cittadinanza.
"Non lavoravo da circa 7 mesi. Avevo cercato lavoro autonomamente ma senza successo. Mi sono trovata in difficoltà economica, sono andata al centro per l'impiego e ho fatto richiesta del reddito. Il massimo del reddito che ho percepito sono stati 500 euro al mese. Per 7/8 mesi ho percepito i soldi poi ho trovato lavoro e quindi la cifra si è abbassata a seguito delle comunicazioni che facevo sul reddito mensile".
La pandemia sicuramente non ha aiutato il lavoro di formazione come ci spiega la stessa ragazza:
"Avrei voluto partecipare a corsi di formazione come è previsto dalla legge, con il navigator abbiamo fatto una selezione dei corsi che potessero essere di mio interesse ma non sono riuscita a prendere parte perché a numero chiuso".
Come si può vedere dal video, la ragazza non ha voluto mostrare il suo volto. La paura di essere discriminata, considerata una fannullona dagli altri era troppo grande:
"Molto spesso chi chiede il reddito di cittadinanza non rientra in quelle categorie per cui già esistono delle formule di aiuto dallo Stato. Chiedere il reddito di cittadinanza viene visto come se fossimo i 'furbetti' che non vogliono cercare lavoro. È piuttosto la voce di una persona che dice 'non ce la faccio, ho bisogno di aiuto per arrivare a fine mese'".
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