Regionali, Orlando presenta il programma in 57 pagine e 4 temi: rigenerare, innovare, curare, redistribuire
di Stefano Rissetto
"Il metodo partecipativo che abbiamo utilizzato per costruire questo programma elettorale sarà la cifra di come governeremo la Regione"
Andrea Orlando, candidato alla presidenza della Regione Liguria, ha pubblicato sui social e sul sito elettorale dedicato il suo programma di governo della Regione Liguria, 57 pagine e 4 punti qualificanti: “Per le persone, con le persone. Così intendiamo la politica, così abbiamo costruito il nostro programma di governo per la Liguria. Non l’abbiamo fatto nel chiuso di una stanza, nemmeno in qualche luogo elitario in pochissimi convenuti. Lo abbiamo fatto insieme a migliaia di liguri, che hanno inviato i loro contributi e partecipato alle cinque tappe di costruzione del programma: Sanremo, Savona, Spezia, Lavagna, Genova”.
“La partecipazione - prosegue il candidato del centrosinistra - non è uno slogan da campagna elettorale, è l’unico modo per tenere la politica con i piedi per terra, ben agganciata alla realtà, per impedire che le oligarchie sostituiscano l’interesse di pochi all’interesse pubblico di tutte e tutti i liguri. Il metodo partecipativo che abbiamo utilizzato per costruire questo programma elettorale sarà la cifra di come governeremo la Regione. Abbiamo definito insieme un programma che è allo stesso tempo un progetto concreto ma anche lungimirante. Perché non basta gestire l’esistente, dobbiamo pensare al futuro della nostra terra”.
Il programma elettorale di Orlando è lungo 57 pagine, guarda alla "Liguria del 2030” e indica quattro azioni cardine: "rigenerare, innovare, curare, redistribuire. Sempre meno abitata e sempre più anziana, la nostra è una regione che vive una crisi demografica che non ha paragoni nel resto d’Europa, ed è l’unica regione del Nord che ha più pensionati che occupati. La sfida, pertanto, è quella di uno sviluppo sostenibile, che non si rassegni al consumo e all’impoverimento del territorio”.
Si legge nel programma: "Vogliamo una Liguria produttiva, promotrice di una reindustrializzazione sostenibile (...) Una regione capace di offrire opportunità di lavoro diversificate, green jobs, che garantisca il salario minimo e incentivi i giovani a rimanere. Una Liguria connessa (...) che sappia costruire le infrastrutture strategiche, necessarie a uscire dall’isolamento, a crescere, a creare sinergie (...) una Liguria attrattiva nel rispetto del suo paesaggio e del suo patrimonio storico e culturale, capace di offrire esperienze nuove e diverse e di scongiurare massificazione e overtourism che sono modelli che depauperano invece di creare valore. Vogliamo una Liguria giusta, dove tutti e tutti possano accedere a quei servizi e quelle attività che compongono i diritti di cittadinanza”.
Nel programma si prevedono il ricorso al bilancio partecipativo (“che permetterà ai cittadini di concorrere, in un percorso condiviso e aperto, a scelte sull’utilizzo di risorse pubbliche e di incidere così direttamente sulla qualità della vita di tutti i giorni”) e “nuovi strumenti anche di partnership tra pubblici e privati. La nostra sarà una Regione che promuove la cultura della legalità e combatte la criminalità organizzata e i reticoli corruttivi”.
Per quanto riguarda la sanità, si prevede l'eliminazione di Alisa, un intervento sugli affitti per infermieri e oss. “Noi siamo totalmente contrari - scrive Orlando - alla formula del ‘privato sostitutivo‘ del pubblico, che mina le fondamenta dell’universalismo del sistema sanitario previsto dalla nostra Costituzione. È, quindi, fondamentale un rafforzamento della sanità pubblica, intervenendo, anzitutto, per bloccare l’emorragia di personale medico e sanitario, riavvicinandoci progressivamente agli organici regolamentari previsti. Per il raggiungimento di questo obiettivo è necessario, innanzitutto, lavorare sulla corretta applicazione dei contratti collettivi nazionali”.
In materia di lavoro, Orlando preannuncia due provvedimenti normativi: “Sulla scorta di quanto fatto nel Lazio, approveremo una legge che porti l’indennità minima per tirocini extracurriculari da 500 a 800 euro mensili; seguendo, poi, l’esperienza di altre regioni e comuni, sarà prioritario approvare una legge che stabilisca un salario minimo pari a 9 euro lordi all’ora, per i salari dei contratti dei bandi e delle concessioni della Regione e delle proprie controllate, nello spirito della proposta nazionale sul salario minimo”.
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