Rigassificatore Vado Ligure, Arboscello (PD) in consiglio: "La commissione europea non ha fatto altro che ribadire quello che noi sosteniamo da mesi"
di Carlotta Nicoletti
"Ora mi aspetto che il commissario straordinario Giovanni Toti prenda atto di questo"
Continua ad essere al centro del dibattito politico la questione del rigassificatore di Vado Ligure, sono infatti emersi ulteriori dubbi sullo spostamento della nave Golar Tundra. Questa volta a esprimerli è stata la Commissione Europea che, rispondendo all'interrogazione della capodelegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo Tiziana Beghin e la collega Maria Angela Danzì. “La nostra battaglia contro lo spostamento del rigassificatore da Piombino a Vado Ligure continua e trova un alleato importante. Come avevamo paventato nella nostra interrogazione, la Commissione europea ha infatti confermato che la valutazione d'incidenza per progetti di tale portata è obbligatoria e deve escludere qualunque tipo di pericolo per i siti di Natura 2000. Nel caso non li escluda, lo Stato è chiamato a valutare delle opzioni alternative".
“Siamo curiosi – continuano - di vedere se qualcuno avrà il coraggio di affermare che nel progetto in questione non vi siano pericoli, a maggior ragione dopo che studi autorevoli come quelli dell'ISPRA e dell'Istituto Superiore della Sanità hanno sottolineato come il progetto sia incompatibile con il territorio e presenti evidenti criticità per la sicurezza sia ambientale che sanitaria”.
“Ancora una volta – concludono le europarlamentari del M5S - ribadiamo che la decisione di spostare il rigassificatore di Piombino a Vado Ligure è inaccettabile. I cittadini non lo vogliono perché avrà un innegabile impatto sul turismo e perché danneggerà diversi siti protetti dall’Unione europea per salvaguardare la biodiversità. Persino il soggetto attuatore, l’ENI, in audizione ad Arera ha ammesso che il trasferimento del rigassificatore a Vado è antieconomico. Lo Stato italiano, tramite Commissario governativo Toti, ha preso una decisione senza una vera valutazione d’impatto che possa escludere a priori danni ambientali e quindi in violazione del principio di salvaguardia. Se non si vuole rischiare un braccio di ferro con l’UE e la conseguente apertura di una procedura d’infrazione, Toti metta in pausa il progetto e inviti il governo a trovare soluzioni alternative, ambientalmente ed economicamente più sostenibili fuori dal territorio della Regione Liguria”.
“Dalla risposta all’interrogazione presentata dalle nostre due europarlamentari, emerge in modo chiaro che la valutazione di incidenza debba escludere qualsiasi pericolo per i siti di Natura 2000 – commenta la coordinatrice provinciale del M5S Savona Stefania Scarone -. A questo punto mi chiedo: il Commissario Toti riuscirà a comprendere finalmente tutte le conseguenze negative di questo progetto sul territorio savonese, che sono emerse in maniera inequivocabile in questi mesi o continuerà ad arroccarsi sulla sua decisione, che risulta meramente "politica”?”.
In risposta a questo è arrivata la dichiarazione del consigliere regionale del PD Roberto Arboscello: "La commissione europea non ha fatto altro che ribadire quello che noi sosteniamo da mesi, ossia che quella nave non ci può stare in quella zone per la tutela dei siti protetti. Ora mi aspetto che il commissario straordinario Giovanni Toti prenda atto di questo e in assenza di dati concreti sulla mancata interferenza con i siti fermi il progetto".
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