Savona, dall'ambasciata d'Israele due lavamani a intelligenza artificiale per l'ospedale San Paolo
di Marco Innocenti
I loro sensori sono in grado di monitorare l'accuratezza del lavaggio e garantire un risparmio di acqua ed elettricità fino al 95%
Il lavaggio delle mani. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha costantemente sottolineato sin dall’inizio della pandemia da Coronavirus come un’azione apparentemente tanto banale sia, se correttamente eseguita, la misura preventiva più efficace contro la diffusione del contagio. È per queste ragioni che l’Ambasciata d’Israele in Italia, a testimonianza dell’amicizia tra Italia e Israele e del comune impegno nella lotta alla pandemia, ha voluto far dono di due dispositivi intelligenti per il lavaggio delle mani prodotti dalla start-up israeliana Soapy Care all’ASL 2 della Regione Liguria.
Alla cerimonia, tenutasi nel pomeriggio di mercoledì 28 aprile presso l’Ospedale San Paolo di Savona, hanno preso parte una delegazione dell’Ambasciata, i dirigenti dell’ASL 2 e le autorità politiche regionali, provinciali e locali. Ai saluti introduttivi del Direttore Generale dell’ASL 2, Marco Damonte Prioli, e dell’Ambasciatore d’Israele in Italia, Dror Eydar, hanno fatto seguito gli interventi del Consigliere regionale, Angelo Vaccarezza, del Presidente della Commissione Sanità e Sicurezza sociale della Regione Liguria Brunello Brunetto, del Questore di Savona, Giannina Roatta, del Presidente della Provincia di Savona, Pierangelo Olivieri, del Sindaco di Savona, Ilaria Caprioglio, del Presidente dell’Associazione Italia-Israele, Cristina Franco, e del Co-Fondatore di Soapy Europe Srl, Federico Raveglia. Nel corso della cerimonia, inoltre, è intervenuto in collegamento da Israele il Capo della task-force del piano vaccinale anti-Covid per il Maccabi Healthcare Services, Dott. Arnon Shahar.
Il dispositivo donato, “Soapy”, è un lavandino intelligente connesso all’Internet of Things (IoT) e potenziato dall’intelligenza artificiale che assicura correttezza, efficienza ed ecosostenibilità del lavaggio delle mani. Specificamente calibrato per erogare il quantitativo ottimale di acqua e detergente, l’azienda sottolinea, il dispositivo garantisce un risparmio di acqua fino al 95%, di reagenti fino al 60% e di elettricità fino al 95%. L’AI di Soapy, inoltre, è in grado di monitorare se il livello di accuratezza dei lavaggi è stato adeguato e questi ultimi dati possono essere elaborati per successive analisi sanitarie.
“Israele ha riaperto, il vaccino funziona - ha affermato l’ambasciatore Eydar dopo aver illustrato i positivi risultati della campagna vaccinale israeliana - Un risultato replicabile anche qui nella meravigliosa Italia che può, deve e merita di uscire dalla pandemia. Israele sta collaborando con l’Italia in molti settori, incluso quello sanitario. Abbiamo recentemente proposto al governo italiano una partnership nella terza fase dello sviluppo del vaccino israeliano. Ci siamo offerti di partecipare a esperimenti per sviluppare un farmaco anti-Covid a base di anticorpi sviluppati presso l’Istituto Biologico di Ness Ziona, con cui l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi di Firenze intrattiene già da tempo una fruttuosa collaborazione".
"Ci siamo altresì offerti di condividere con l’Italia i nostri ultimi studi sull’efficacia del vaccino anti-Covid - ha aggiunto - Infine, abbiamo chiesto di avviare il programma ‘Passaporto verde’ per consentire ai cittadini vaccinati di muoversi tra i due Paesi. I turisti israeliani sarebbero ben felici di poter venire in Italia, con evidente beneficio per l’economia del Bel Paese”.
All’impegno internazionale di Israele nella lotta alla pandemia si è richiamato anche il Direttore Generale dell’ASL 2 Prioli: “I nostri ringraziamenti all’Ambasciatore Eydar, che rappresenta oggi il popolo di Israele, un Paese che, forte di risultati eccellenti sul fronte vaccinazioni nel proprio territorio, ha deciso di estendere il suo impegno nella lotta contro il Coronavirus alla comunità internazionale e, in particolare, al nostro territorio”, ha affermato. “L’ASL 2 è sinceramente grata per la donazione di queste apparecchiature innovative, simbolo di amicizia, vicinanza e sostegno nella lotta al Coronavirus. Già installate e pienamente operative, contribuiranno a incrementare la sicurezza di operatori e pazienti. Inoltre, siamo la prima azienda sanitaria in Italia a ricevere questo dono e questo ci inorgoglisce particolarmente”.
Sulla solidità della cooperazione Italia-Israele tanto a livello nazionale quanto a livello regionale si è soffermato poi il Consigliere regionale Vaccarezza: “È una giornata importante, questa; ringrazio di cuore l'Ambasciatore Dror Eydar per essere qui e per il suo gesto di grande generosità e altissima sensibilità. L'evento di oggi rappresenta un ulteriore rafforzamento dei rapporti non solo fra Italia e Israele, ma anche fra Liguria e Israele. Si allinea inoltre al lavoro svolto in quest'ultimo anno insieme all'Associazione Italia Israele di Savona e finalizzato a portare avanti l'impegno assunto nei confronti del popolo ebraico. Un impegno, questo, che non può rimanere solo celebrativo con la memoria degli orrori del XX secolo, ma deve essere operativo e tangibile nel XXI secolo nei confronti dell’ unica vera democrazia del Medio Oriente: lo Stato di Israele”.
Similmente, la Presidente dell’Associazione Italia Israele di Savona, nel ringraziare l’Ambasciatore, ha parlato di “un gesto di solidarietà che ulteriormente salda quel legame storico fra la Liguria e lo Stato di Israele, nato oltre un secolo fa a Sanremo”. “Siamo particolarmente riconoscenti del fatto che, accogliendo subito la nostra proposta, questo prezioso dono dell'Ambasciata sia stato destinato alle strutture sanitarie della provincia di Savona a beneficio della salute dei nostri concittadini”, ha concluso.
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