Liguria a scuola, i nodi della riapertura: personale aggiuntivo, arredi, trasporti
di Eva Perasso
Cisl Scuola Liguria: "Non possiamo gestire spazi aggiuntivi senza organico in più". "Vogliamo che si rientri a scuola in sicurezza e serenità"
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Mancano pochi giorni alla riapertura delle scuole e i nodi da risolvere sono ancora tanti: aule, arredi, personale e trasporti sono in agenda nelle ultime ore per assicurare la ripartenza in sicurezza. Ieri il direttore scolastico regionale Ettore Acerra ha incontrato le rappresentanze sindacali e i dirigenti degli istituti scolastici del territorio, oggi è la volta della riunione sui trasporti.
"Il direttore generale ieri ha incontrato sindacati e dirigenti per dare un quadro della situazione attuale: i problemi sono molteplici e per quanto siano preoccupanti tutti stanno lavorando perché le scuole riaprano in sicurezza", dichiara a Telenord Monica Capra, Segretario Generale Cisl Scuola Liguria. Sono tre gli aspetti su cui concentrarsi, spiega il segretario: "L'organico aggiuntivo per gestire l'emergenza, la questione dei trasporti (oggi oggetto di riunione in Regione, ndr) e la questione degli arredi poiché molte scuole stanno aspettando che ci siano arredi consoni per sistemare i ragazzi in classe".
Tematiche strettamente legate, come spiega Maddalena Carlini, coordinatrice dirigenti scolastici Cisl Scuola Liguria e dirigente IC Sestri Est: "Non possiamo disporre di spazi aggiuntivi se non abbiamo il personale che assicuri l'azione didattica e la vigilanza, non solo docenti ma anche collaboratori scolastici e personale di segreteria. Sono obiettivi da considerare dunque in modo unitario. Anche gli spazi che in molti municipi sono oggetto di sopralluoghi in questi giorni, devono assicurare l'accessibilità e rispettare la normativa sulla sicurezza".
Anche l'arrivo dei nuovi banchi è strettamente legato alla ricerca di spazi e aule in luoghi alternativi, come precisa Monica Capra: "Finché non arriveranno i nuovi dispositivi di protezione individuale e soprattutto i banchi monoposto che consentono il distanziamento sociale nelle classi c'è un problema di quantificazione dell'edificio scolastico e della possibilità di avere spazi a sufficienza. Gli enti locali stanno effettuando lavori che non saranno di edilizia ma per quanto cerchino di mantenere la tempistica nell'esecuzione dei lavori magari non arriveranno subito per l'avvio dell'anno scolastico".
"Sono situazioni che hanno il respiro corto ma dobbiamo farcela. I problemi onon devono trovarci rassegnati. Anche il direttore Acerra era cautamente ottimista", commenta Carlini. Aggiunge Capra: "Anche il protocollo sicurezza è arrivato tardi, era il 6 agosto. Aver lasciato passare sei mesi per risolvere alcuni problemi crea adesso la realtà che ci troviamo a riscontrare".
I problemi riguardano anche i controlli e l'eventuale positività di personale scolastico e studenti. Qui sembra tutto in alto mare. "Non si dice ancora quale sarà il destino dei lavoratori cosiddetti fragili ma anche degli alunni, pensate a quei luoghi in cui non si riuscirà a mantenere il distanziamento sociale e si dovrà tenere la mascherina tutto il tempo, come nel caso di bambini immunodepressi". Che ne sarà di loro? Ancora non è chiaro. Così come l'organizzazione dei cosiddetti spazi "covid" dove far soggiornare studenti con sintomi. Ne parla la dirigente Carlini: "Sicuramente gli spazi esterni consentiranno di liberare spazi interni e si avrà uan ricomposizio delle aule di modo da poter assicurare un'area "covid".
Su tutto, preme che si rientri in aula non solo in sicurezza ma anche in serenità: "Quando ricominciamo dobbiamo ricominciare in serenità e non solo in sicurezza. Gli studenti sono protagonisti di un momento storico che non ha precedenti e dovremo essere molto capaci di ascoltarli senza avere fretta nel cercare di recuperare dal punto di vista disciplinare o sulla valutazione. Sarà molto importante saper ascoltare le loro esigenze e lavorare insieme alle famiglie", conclude Maddalena Carlini.
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