Scuola, l'appello di 200 insegnanti della Liguria: "Basta improvvisazione: serve lungimiranza"
di Marco Innocenti
"Non possiamo aspettare ogni weekend di sapere se torneremo in classe o meno: il nostro lavoro richiede programmazione"
Tutto è partito da un piccolo gruppo di insegnanti dell'istituto Gastaldi-Abba ma poi il loro appello si è diffuso a dismisura, raccogliendo in poche ore centinaia di adesioni: "Dall'inizio dell'anno scolastico - scrivono gli insegnanti - abbiamo cambiato orari, assetti e organizzazione con frequenza quasi settimanale, gli studenti sono smarriti, noi docenti disorientati, il primo quadrimestre sta per finire, senza nessuna concreta certezza dell’efficacia del lavoro svolto né dell’organizzazione di quello futuro. Chiediamo che ci sia lungimiranza nelle decisioni sulla scuola, che si valuti se e come tornare in presenza o continuare il lavoro a distanza su intervalli di tempo maggiori di una settimana".
"Chiediamo, cioè, di conoscere le sorti della scuola nei prossimi mesi, perché il nostro lavoro è basato sulla programmazione, non sull’improvvisazione. Chiediamo di essere ascoltati nel momento in cui vengono prese decisioni che hanno pesanti ricadute sulla didattica. Chiediamo di non dover più tentare di adeguare l’orario scolastico a richieste inapplicabili, che non tengono neppure conto dei curricula dei diversi indirizzi di studio, ma che si permetta di organizzare l’orario delle lezioni in autonomia e in collegamento diretto con le altre istituzioni scolastiche del distretto. Chiediamo che venga riconosciuta la professionalità dei docenti e ricordiamo che il lavoro in presenza o a distanza presuppone una programmazione differente, non sempre riconvertibile, oltre che differenti ritmi di produzione e assimilazione. Chiediamo, in poche parole, di poter svolgere il nostro lavoro con efficacia".
"Auspichiamo - concludono gli insegnanti - che la situazione derivata dall’attuale emergenza sanitaria induca finalmente le autorità a interventi e investimenti - da troppo tempo promessi - che permettano alla nostra scuola di uscire rafforzata nella sua struttura, senza che le famiglie e il personale scolastico debbano sostituirsi al sistema e farsene carico.
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