Editoria, domani giornalisti Secolo XIX in sciopero: sito non aggiornato e sabato niente quotidiano in edicola
di Redazione
Lo ha comunicato il cdr: "Decisione presa all'unanimità dall'assemblea dei giornalisti, l'editore Gedi non ha fatto chiarezza sulle voci di vendita"
I giornalisti del Secolo XIX scendono in sciopero. Lo comunica il cdr della storica testata genovese.
"Sabato 23 marzo il giornale non sarà in edicola e venerdì 22 marzo non verrà aggiornato il sito online - si legge nella nota del cdr -. La decisione è stata presa all'unanimità dall'assemblea dei giornalisti dopo che la redazione, nei giorni scorsi, aveva già proclamato uno stato di agitazione e affidato al Cdr un pacchetto di cinque giorni di sciopero. Nonostante le formali e reiterate richieste da parte della rappresentanza sindacale, infatti, l'azienda non ha fatto alcuna chiarezza in merito alle insistenti e continue indiscrezioni di stampa relative a una possibile vendita del Decimonono. Non solo: il gruppo Gedi, anche in questo caso nonostante ripetuti solleciti, non ha presentato un piano di investimenti per il giornale che, in forma cartacea e digitale, rappresenta la voce di Genova e della Liguria da quasi 140 anni. Per la redazione del Secolo XIX, che con orgoglio rappresenta questa testata, il silenzio dell'editore è inaccettabile. Si tratta, in primis, di una mancanza di rispetto nei confronti della redazione, dei suoi lettori e della storia di un quotidiano che negli anni ha consolidato la sua posizione di leader nell'informazione regionale e da sempre è riconosciuto come testata di rilievo nazionale grazie alla professionalità e all'autorevolezza dei suoi giornalisti. Ai vertici di Gedi - prosegue la nota sindacale - ricordiamo che il Decimonono offre contributi di qualità a tutto il gruppo e dal 1886 è la voce libera, autonoma e indipendente di un territorio e di una popolazione che consideriamo a tutti gli effetti il nostro naturale editore. I giornalisti del Secolo XIX continueranno a mettere in campo tutte le azioni necessarie per la salvaguardia e la tutela della propria testata sino a quando non arriveranno precise risposte alle richieste avanzate. All'editore ricordiamo inoltre che, qualora Gedi dovesse cedere la proprietà del giornale, la redazione non sarebbe disposta ad accettare soluzioni di basso cabotaggio ma solo ipotesi di soggetti di dimensioni, capacità, posizionamento, visione e volontà di investimenti coerenti con la nostra storia. Il Secolo XIX non si svende".
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