Supermercati: aumentano gli acquisti ma gli anziani fanno la spesa anche tre volte al giorno
di Andrea Carozzi
L'importo medio dello scontrino raddoppia, purtroppo i senior vedono nel supermercato una valvola di sfogo
Le lunghe file da rispettare, i carrelli pieni di alimenti e gli addetti alla sicurezza che scaglionano l’entrata delle persone davanti ai supermercati sono diventate ormai delle immagini simbolo della pandemia da coronavirus. In questa prima settimana di aprile, con la primavera che comincia a fare sul serio e la Pasqua sempre più vicina, ci siamo recati in due punti vendita per cercare di capire come sono cambiate le abitudini di acquisto dei genovesi.
Alla Coop di Corso Gastaldi, nel quartiere di San Fruttuoso, abbiamo incontrato Francesca Solferino la responsabile del punto vendita che ci ha raccontato come la pandemia ha cambiato l’intero ecosistema del supermercato: “noi dipendenti seguiamo un protocollo molto severo al fine di rendere il nostro posto di lavoro un luogo più sicuro per tutti. Anche i clienti sono tenuti a rispettare determinate regole, come testimonia il contingentamento all’ingresso che tiene sotto controllo il numero di persone che possono accedere ai locali”.
Ma lavorare in un supermercato durante un’emergenza permette anche di tastare il polso della situazione e di verificare quanto questa stia effettivamente incidendo sulla quotidianità delle persone e sui loro stili di vita, come continua a raccontarci Solferino: ” i consumi sono cambiati- ci dice- i clienti preferiscono acquistare farina o alimenti da elaborare piuttosto che piatti pronti, e questo perché hanno molto più tempo da dedicare alla cucina rispetto a prima”.
Un altro dato non certo nuovo, ma comunque indice del momento storico che stiamo attraversando è quello che vede un aumento generalizzato degli acquisti: “la gente compra di più - continua a raccontarci la responsabile della Coop di corso Gastaldi- tanto che l’importo medio dello scontrino è praticamente raddoppiato rispetto a prima, segno di come i clienti preferiscono concentrare gli acquisti di una settimana in un giorno solo. Un altro servizio che sta prendendo sempre più piede, e che ci stiamo impegnando a migliorare è quello della spesa online”.
Purtroppo ci sono ancora tante persone anziane, molto probabilmente sole, che vanno a fare la spesa al supermercato per non perdere il contatto con la quotidianità, come sottolinea Solferino: “ spesso le persone anziane utilizzano il momento della spesa come sfogo per evadere dalla quarantena; molti di loro vengono qui anche due o tre volte al giorno. Noi gli facciamo notare che non è il comportamento giusto da seguire in questo momento e li invitiamo a stare a casa al fine di salvaguardare la loro e la nostra salute, ma non è semplice”.
Un aumento sostanzioso degli acquisti si è registrato anche alla Conad di Piazza Carlo Forte nel quartiere di Marassi, a raccontarcelo è Andrea Gambaro il gestore del punto vendita: “se prima l’importo medio di uno scontrino oscillava tra i 12 e i 13 euro adesso va dai 27 ai 30, anche perché i clienti fanno una spesa più completa in modo da poter venire con meno frequenza”.
Anche da Conad la parola d’ordine in questo periodo di quarantena è: sicurezza, come ricorda sempre Gambaro: “noi qui siamo tutti attrezzati con guanti e mascherine e grazie al personale che ci aiuta a regolare gli accessi al punto vendita riusciamo a garantire le distanze di sicurezza tra i clienti”.
Nel supermercato di Marassi il problema degli acquisti “evasivi” sembra invece essere rientrato rispetto a qualche tempo fa: “ rispetto a prima la clientela è molto più disciplinata -sottolinea Gambaro - come dimostra la diminuzione di tutte quelle persone che fino a pochi giorni fa venivano a comprare solo uno o due articoli, magari per uscire un po’ di casa”.
“Dopo una prima fase di disorientamento posso dire che adesso le persone rispondono meglio alle regole e se ad esempio prima a fare la spesa venivano moglie e marito, adesso viene solo uno dei due, inoltre - conclude il gestore del punto vendita - abbiamo notato che le persone danno molta più importanza alle distanze di sicurezza e questo è sicuramente un segno positivo”.
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