Teatro dell'Ortica, al via la nuova stagione: "Palindromi" è dedicata alla cofondatrice Anna Solaro
di Redazione
Il via domani con ‘Uno spettacolo che non finiremo più di raccontare’ per ricordare la donna che si è spesa per anni per questa realtà
“Il nuovo anno ci coglie come Teatro dell'Ortica in un momento doloroso, quello della recente scomparsa della nostra cofondatrice Anna Solaro, in un percorso difficile ma necessario fatto di memorie, affetti e progetti. Un nuovo anno che vorremmo chiamare in un modo diverso. Un anno che vorremmo accogliente, un anno in cui si possa stare qui. Noi a questo anno vogliamo dare un nome palindromo, non vorremmo chiamarlo anno, ci piacerebbe di più chiamarlo Anna”. Con queste parole il direttore artistico del Teatro dell’Ortica Giancarlo Mariottini introduce ‘Palindromi’, la nuova stagione teatrale della compagnia, che, partendo sabato 14 gennaio ci accompagnerà fino alla fine di maggio. L’appuntamento che darà il via alla nuova stagione sarà ‘Uno spettacolo che non finiremo più di raccontare’, una serata dedicata alla memoria di Anna Solaro, con contributi di artisti e amici: una scelta necessaria per il teatro, per raccogliere ancora una volta tutta “l’eredità lasciata da Anna e continuare il nostro cammino con questo ‘bagaglio’ condiviso fatto di bellezza, progetti e determinazione”.
“Il teatro dell’Ortica apre la stagione dedicata ad Anna Solaro, recentemente scomparsa, con Palindromi, un cartellone che spazia dal teatro, sociale e civile, alla musica live, con tre appuntamenti che vedranno protagonisti giovani artisti genovesi - commenta l’assessore al Marketing territoriale Francesca Corso - una programmazione che dialoga con il territorio e che è stata realizzata in collaborazione con il Municipio Media Val Bisagno”.
La nuova stagione conta sedici appuntamenti, e vede alternarsi spettacoli di teatro sociale, teatro civile, musica e di ricerca di nuovi linguaggi. Un calendario che, senza soluzione di continuità con la ‘Mezzastagione’, ‘Fuori Tutto’, e la rassegna estiva del ‘Festival Teatrale dell’Acquedotto’, prosegue nella missione di portare avanti il discorso mai interrotto della rappresentazione teatrale intesa come linguaggio di condivisione e crescita culturale, personale e del territorio che attraversa.
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