Teatro: "Giacomo", il delitto Matteotti al Duse dal 5 aprile
di Redazione
Sabato 6 incontro con il regista Alighiero Borgia, l'attrice Elena Cotugno, Giacomo Ronzitti presidente Ilsrec e Giampiero Timossi direttore Telenord
Il Teatro dei Borgia, una delle compagnie nazionali più premiate (Premio Rete Critica e Premio della Critica ANCT 2022), ricorda il giornalista Giacomo Matteotti, politico antifascista che, un secolo fa, dopo aver denunciato i brogli elettorali compiuti dal partito di Mussolini, venne assassinato. Giacomo, al Teatro Duse di Genova dal 5 al 7 aprile, con la regia di Gianpiero Alighiero Borgia e l’intensa interpretazione di Elena Cotugno, è un monologo composto da due celebri discorsi che Matteotti tenne in Parlamento: quello del 31 gennaio 1921, in cui denunciò le connivenze tra le forze politiche borghesi e le squadracce fasciste, e quello del 30 maggio 1924, poco prima di essere assassinato, in cui contestò i risultati delle elezioni di poche settimane prima: parole veementi, che rivendicano diritti quali libertà, democrazia e uguaglianza.
Giacomo è uno spettacolo che riflette sul ruolo del teatro nella società e che si fa portavoce di un sentimento di civiltà e democrazia in tempi in cui chi detiene il potere, invece di ascoltare gli oppositori, spesso tende ad annientarli. Dopo Il sogno di Gramsci in compagnia di Gad Lerner, De Gasperi, interpretato da Paolo Pierobon, e Pa’, l’omaggio poetico a Pasolini portato in scena da Luigi Lo Cascio, con questo spettacolo il Teatro Nazionale di Genova chiude la carrellata dedicata ad alcune figure emblematiche del ‘900. Giacomo va in scena al Teatro Eleonora Duse da venerdì 5 a domenica 7 aprile. Venerdì lo spettacolo inizia alle ore 20.30, sabato alle 19.30 e domenica alle 16.
Elena Cotugno (anche coautrice della pièce) agisce su una scenografia incombente, firmata da Filippo Sarcinelli, che riproduce in modo volutamente deformato i banchi della Camera dei Deputati, simbolo della politica distorta che diventa metodo di sopraffazione e illegalità. "Con Giacomo – scrive il regista - cerchiamo di portare il nostro teatro, che intendiamo come intervento d’arte drammatica in ambito politico, in un territorio di commistione col reale, portando cioè il documento storico nei teatri, perché crediamo che, se il teatro vuole riprendersi il suo posto nella polis, sui palcoscenici debbano prendere corpo le parole su cui si costruisce la comunità".
Al termine delle prime due recite è previsto un momento di approfondimento sui temi della pièce:
Venerdì 5 aprile la compagnia dialoga con Andrea Porcheddu, dramaturg del Teatro Nazionale di Genova.
Sabato 6 aprile la compagnia si confronta con Giacomo Ronzitti, presidente dell’ILSREC, Istituto Ligure per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea, e Giampiero Timossi direttore di Telenord.
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