Tutti i traffici criminali del porto di Genova, dalla droga agli esseri umani

di Fabio Canessa

2 min, 40 sec

Da qui passa il 30% dell'eroina a livello nazionale, ma anche rifiuti pericolosi e merce contraffatta

Tutti i traffici criminali del porto di Genova, dalla droga agli esseri umani
I traffici che avvengono nel porto di Genova non sono solo quelli che riguardano gli stupefacenti "ma ci sono anche merce contraffatta, rifiuti pericolosi e traffico di esseri umani". Lo ha detto il prefetto di Genova Fiamma Spena che ha convocato in prefettura un tavolo "per mettere a fattore comune un patrimonio di conoscenza sul tema del porto e dei traffici illeciti che in questo porto avvengono. Diciamo che il porto di Genova per la sua complessità e per la sua centralità da un punto di vista economico presenta anche delle criticità. Per questo abbiamo inteso accendere un focus sula sicurezza e sulla legalità nell'ambito del porto mettendo a fattor comune iniziative e esperienza". Di recente, ha aggiunto Spena, una relazione della Direzione centrale dei servizi antidroga ha detto che "dal porto di Genova passa il 30% dell'eroina a livello nazionale e cocaina. Genova è uno scalo importante per i traffici illeciti soprattutto dopo che si sono destabilizzate alcune strutture di 'ndrangheta che lavoravano a Gioia Tauro. Ma non ritengo - ha concluso - che si possa parlare di trasferimento di determinate strategie dallo scalo di Gioia Tauro a Genova perché diversi sono contesto, presenza e controllo del territorio. Ma è comunque un porto che attira gli interessi e l'attenzione della criminalità organizzata". L'esame dei dati sul traffico di stupefacenti dalla "Relazione annuale 2018 della Direzione Centrale per i servizi antidroga" ha evidenziato che in tale anno in Liguria è stato sequestrato il 10,51% di tutta la cocaina sequestrata a livello nazionale, il 28,35% dell'eroina, l'1,63% di hashish e l'1,08 di marijuana, lo 0,23% di cannabis. Nell'area metropolitana di Genova è stato sequestrato il 77,02% di tutte le sostanze sequestrate a livello regionale, il 19,69% a Imperia, il 2,27% a La Spezia e l'1,03 a Savona. I rifiuti illeciti vengono spesso nascosti in container fra masserizie e capi di abbigliamento o all'interno di vecchi elettrodomestici e di veicoli dismessi destinati soprattutto a Paesi dell'Africa quali Nigeria, Ghana, Senegal, Benin, Egitto, Camerun, Burkina Faso, Tunisia, Togo o all'Oriente e in particolare a Repubblica popolare cinese e India. I rifiuti rinvenuti con maggiore frequenza sono cascami di plastica, cascami di gomma, parti di auto/moto/camion, batterie e compressori per autoveicoli, bombole a gas, pneumatici. Tra il 2014 e il 2015 nel porto di Genova sono stati sequestrati circa 6 quintali di rifiuti illeciti e circa 10 quintali nel 2016. Gli uffici doganali, a partire dal 2017 hanno riscontrato una crescita allarmante dei traffici in questione: in tale anno sono stati sequestrati kg 1.197.611 di rifiuti, kg 605.350 nel 2018, kg 158.450 nel 1° semestre 2019. Sul fronte del commercio di merce contraffatta è stato evidenziato che il porto di Genova rappresenta un rilevante hub per l'introduzione e il transito di tali prodotti. La merce contraffatta o da contraffare proviene in gran parte dalla Cina e dall'India, mentre le etichette giungono dal Marocco e dalla Tunisia. Per contrastare in maniera più efficace le attività illecite è emersa la necessità di individuare strategie condivise di ampio raggio con il coinvolgimento di tutte le Forze di polizia e puntare su: interconnessione dei sistemi operativi, equipaggi misti, utilizzo dei sistemi di scannerizzazione nonché il potenziamento della videosorveglianza delle aree portuali attraverso circuiti integrati e l'implementazione di dispositivi per la lettura delle targhe dei veicoli consentendo tra l'altro la creazione di "black list" di veicoli sospetti.

Per restare sempre aggiornati sulle principali notizie sulla Liguria seguiteci anche su Whatsapp, su Instagramsu Youtube e su Facebook.