Ucraina, il sottosegretario Mulè a Telenord: "Putin è isolato, fermi subito l'attacco"
di Redazione
"La condanna compatta dell'Onu con 5 sole eccezioni e l'astensione della Cina sull'invasione della Ucraina aumenta la pressione sulla Russia in vista del negoziato"
La parola d'ordine è prudenza. "Questo conflitto ci ha insegnato a diffidare dalle apparenze". Ma Giorgio Mulé, sottosegretario alla Difesa, ai microfoni di Telenord sembra moderatamente ottimista. "I segnali delle ultime ore mostrano una Russia un po' meno arrogante di prima. Ci auguriamo che la telefonata di stamani fra Macron e Putin prima dell'inizio del secondo negoziato di pace fra Russia e Ucraina possa contribuire. Ma è chiaro che solo al tavolo della trattativa capiremo come stanno le cose. Di sicuro il cessate il fuoco è la precondizione. Per ricercare la pace bisogna per prima cosa riporre la pistola nella fondina, per corsì dire. Poi vedremo quali saranno le pretese di Putin, e quanto buonsenso ci sarà nei suoi atti. Una cosa è certa: l'Ucraina è stata violata da una aggressione, una richiesta di annessione da parte della Russia sarebbe ovviamente inaccettabile".
La risoluzione di ferma condanna dell'Onu, ieri, con un risultato così schiacciante, potrebbe avere spostato gli equilibri del negoziato. "Quello ottenuto all'Onu è l'apice di un lavoro che si è portato avanti in sede europea, o come Nato. Solo cinque paesi, cinque dittature, hanno votato per l'aggressione. Ricordo solo che per l'attacco del passato della Russia in Crimea i favorevoli erano stati 50, dieci volte di più. Anche l'astensione della Cina è molto significativa, forse più di un sì o di un no addirittura. Putin è isolato, penso che se ne sia reso conto lui e anche il suo ministro degli Esteri, che stamani ha abbandonato l'atteggiamento arrogante di ieri".
Ci vorrà più tempo perché Putin possa cominciare ad avvertire problemi anche in Patria. "Lì gode di grande consenso, almeno per ora. Solo quando le sanzioni economiche contro l'attacco entreranno pienamente in funzione si potrà constatare il crescere del malcontento, tenendo sempre presente che la repressione di ogni voce dissidente è molto dura".
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