UniGe in presenza dal 1° marzo, "Un segnale di ritorno alla normalità"
di Gregorio Spigno
Il Prorettore Claudio Carmeli ha commentato così l'ormai imminente rientro in presenza per circa il 20% degli studenti
L'Università di Genova ripartirà dal primo marzo. Le modalità, sempre a scaglioni, varieranno a seconda dei corsi: priorità alle facoltà che prevedono ore di lezione in laboratorio, mentre con ogni probabilità rimarranno ancora in DAD i corsi che impongono lab in ospedale.
Per decidere quanti studenti potranno recarsi nelle rispettive facoltà, saranno fondamentali le capienze delle aule, che verranno riempite per circa un terzo.
Il Prorettore alla Formazione, Claudio Carmeli, ha raccontato a Telenord il percorso che ha portato UniGe a tornare alla didattica in presenza, oltre che le difficoltà comportate dalla didattica a distanza.
"Sarà una ripartenza prudente e responsabile - ha esordito Carmeli -. Sappiamo che riportare gli studenti in aula avrà una ricaduta sui trasporti e sul sistema urbano genovese. Dal 1° marzo, in accordo con la normativa attuale e futura, è prevista una ripresa parziale: coinvolgeremo un piccolo numero di studenti, non più di 2000, ma è necessario per dare un segnale di ritorno alla normalità, nonostante tutte le incognite del caso. UniGe vuole dare un segnale di riapertura, che tenga conto della sicurezza degli studenti e del personale. La ripresa sarà a meno del 50%, le aule avranno una capienza ridotta al 20%".
Soddisfatti della ripresa anche rappresentanti e studenti, che in coro hanno raccontato di essere "pronti e consapevoli, ringraziando l'università per il grande lavoro svolto".
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