Vaccinazione anticovid in azienda: ecco chi la farà e quando
di Marco Innocenti
Ministero del lavoro, della salute e Inail hanno individuato le 3 categorie di priorità

Il ministro del lavoro Andrea Orlando, l'Inail e ministero della salute, hanno dato il via libera al documento che elenca le procedure per la vaccinazione anticovid all'interno delle aziende e quali categorie di lavoratori dovranno avere la priorità. Adesso, probabilmente giovedì 20 maggio, toccherà alle Regioni discuterlo col governo per l'accettazione finale.
I primi settori a poter accedere a questo nuovo canale vaccinale saranno, ad esempio, le industrie alimentari, quelle della fabbricazione di articoli in pelle, della raccolta e smaltimento di rifiuti, il trasporto marittimo e aereo, i servizi postali, la ristorazione, gli operatori turistici, le attività di produzione cinematografica, e commercio al dettaglio, compresi i supermercati. Un esercito di circa 6 milioni e 840mila lavoratori, a cui verrà garantita la prima fascia di priorità, anche se secondo le stime del ministero quasi 5 milioni di essi hanno già ricevuto almeno la prima dose del vaccino, perché rientranti in altre categorie già ammesse alla vaccinazione.
Ad un livello di rischio inferiore e quindi in seconda e terza fascia di priorità, invece,coltivatori agricoli, lavoratori dei luoghi di culto e dell'edilizia: altri 6 milioni di occupati ma, anche in questo caso, molti sono già stati vaccinati almeno con la prima dosa. A seguire, altri 5 milioni di lavoratori, molti dei quali dell'industria. In tutto, insomma, circa 17 milioni di lavoratori, a cui però vanno sottratti coloro che hanno già ricevuto il vaccino, scendendo così a circa 12 milioni.
“Si inizia – ha spiegato il ministro del lavoro Orlando – da coloro che in questi mesi di emergenza sanitaria hanno contribuito a non far fermare il Paese nei settori essenziali: dai lavoratori del commercio al dettaglio e della grande distribuzione nel settore alimentare, agli addetti ai trasporti, dai lavoratori della ristorazione ai servizi alla persona. La ripartenza del paese corre se garantiamo anche ai lavoratori una protezione dal virus, mettendoli in sicurezza.
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