Vincenzo Manco, Uisp: "Sport, è tempo di interventi concreti!"
di Redazione
Lettera aperta del presidente nazionale Uisp a tutto il movimento associativo
Sono giorni difficili, per tutte e tutti. Ed è immaginabile che saranno mesi molto complicati. All’emergenza da coronavirus che stiamo vivendo ognuno di noi può reagire in modi diversi. Con comportamenti responsabili, con razionalità ed è forse l’unico modo per comprendere meglio quali scelte assumere come singoli cittadini e come organizzazioni di cittadinanza attiva. Oppure in modo scomposto, provando a lucrare sulle legittime preoccupazioni e le paure che stanno vivendo le persone, le famiglie, i lavoratori, le imprese, le istituzioni, il terzo settore, il mondo dello sport, nessuno escluso.
Già in pochi giorni il rischio del contagio ha ribaltato il paradigma sul quale fondavamo la nostra vita quotidiana, la corsa al consumo, di merci, di tempo, di relazioni umane e familiari. L’idea che ognuno può farcela da sé, la spinta all’individualismo sfrenato, ai compartimenti stagni che parcellizzano la società e dividono i diversi insediamenti sociali sono messi fortemente in discussione da un necessario richiamo alla comunità, alla cura e al rispetto degli altri. Scopriamo che c’è un bene superiore, che sta sopra ognuno di noi e che va riconosciuto da tutti, non sempre lo facciamo, anzi.
Allora che fare? Quale indirizzo può intraprendere un’associazione come la nostra che ha formulato lo sport per tutte e tutti, l’attività motoria, come lievito per la coesione sociale, la promozione e la prevenzione della salute? La risposta credo sia semplice: farsi carico! Assumersi quella parte di responsabilità sociale che ci è propria. Svolgendo al meglio il nostro dovere di rappresentanza, verso i nostri soci le nostre Associazioni e Società sportive, le cittadine e i cittadini, le persone. Scegliendo e sapendo che in questi momenti è complicato farlo.
Per essere chiari, non stando in silenzio come il sistema sportivo italiano ha fatto fino a ieri. Non speculando come alcuni Enti di Promozione stanno facendo in queste ore, millantando i soliti numeri gonfiati dei propri tesserati e promettendo la luna attraverso raccolta firme, petizioni e quant’altro. Immaginando poi di acquisire consenso e vantaggi una volta tornata la normalità della vita quotidiana. Noi no, scegliamo di confrontarci nel merito delle cose. Oggi più che mai guardiamo con particolare attenzione agli istruttori, agli insegnanti, agli educatori, alle varie figure che da sempre abbiamo difeso, denunciandone la precarietà e rivendicando interventi che potessero garantire loro le tutele necessarie.
Osserviamo che stanno emergendo le disuguaglianze storiche che hanno caratterizzato da sempre lo sport nel nostro paese. La debolezza strutturale dell’associazionismo sportivo di base, il precariato degli operatori e delle operatrici che faticano in quanto tali ad essere destinatari di provvedimenti a sostegno da parte del governo e delle regioni, il mancato riconoscimento per legge del valore sociale, il rapporto con il credito, la semplificazione amministrativa mai arrivata, il rapporto tra impiantistica e codice degli appalti.
Dall’inizio della crisi sanitaria, abbiamo offerto il nostro contributo ad interrogazioni parlamentari, attraverso il Forum Terzo settore che è in contatto con la commissione bilancio del senato, abbiamo consegnato una prima stima dell’impatto economico che già in queste poche settimane si è riversato sullo sport sociale e sulle nostre associazioni e società sportive. Abbiamo sollecitato anche il sindacato affinché il tema dei nostri operatori sportivi sia assolutamente centrale in questa fase poiché spesso legato alla sussistenza familiare.
Anche l’Istituto del Credito Sportivo deve fare la sua parte, Sport e Salute Spa metta a disposizione le proprie risorse già previste per la promozione dello sport per tutti. Stiamo interessando le stesse fondazioni bancarie che nelle proprie erogazioni tradizionali, sino ad oggi, non hanno mai previsto in modo diretto lo sport.
Al Governo e al Parlamento stiamo esattamente chiedendo tutto questo, mettendo in campo tutte le più ampie interlocuzioni possibili. Il Ministro Spadafora metta l’attenzione necessaria a tali temi, proprio nella fase di estensione dei decreti attuativi della legge delega sul riordino del sistema sportivo. Vista la sospensione delle attività, approfitti per impegnarsi ancora di più. Ascolti il nostro mondo come egli stesso ha promesso di fare.
La responsabilità la avvertiamo facendo costantemente la nostra parte, con la concretezza che ci ha sempre contraddistinto, avendo al centro della nostra azione i nostri soci. La politica, le istituzioni, anche in questi momenti difficili possono dare risposte significative allo sport sociale. Lo facciano poiché stiamo parlando di una parte consistente del paese che agisce quotidianamente per la coesione delle nostre comunità. Se non ora, quando?
Ai nostri soci, alle nostre Associazioni e Società sportive, ai Comitati territoriali e regionali, ai Settori di Attività, a tutti coloro che a vario titolo compongono il vasto mondo della Uisp, un sentito e accorato grazie. Per la passione e il coraggio che ci state mettendo. Forza, insieme ce la faremo!
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