"W il Pd, w le foibe", a scriverlo è stata una vecchietta, forse una clochard
di Redazione
2 min, 9 sec
Risolto il giallo della scritta in piazza Martinez, nessun attacco politico
Quelle frasi avevano suscitato mille polemiche e anche l'indignazione dell'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini, "Scritte inneggianti alle foibe a Genova, vergogna!!! Chi insulta la memoria di migliaia di Italiani uccisi dai comunisti non merita di essere chiamato “uomo”" aveva tuonato sui social.
Il giallo delle scritte a distanza di pochi giorni è già quasi stato risolto dai poliziotti della Digos di Genova: a scrivere "W il Pd, w le foibe" sul selciato di piazza Martinez, alla vigilia della Festa dell'Unità, non era stato un blitz di un gruppo di estremisti comunisti, e neppure una falange di nazi fascisti desidersi di screditare il partito di Zingaretti.
L'autore delle scritte è infatti una corpulentata e impacciata vecchietta, una donna con evidenti problemi, forse una clochard. I poliziotti l'hanno scoperto grazie alle immagini delle telecanere che hanno ripreso la writer. La donna non è ancora stata identificata, ma per gli investigatori il caso è quasi chiuso perchè non si tratta di un gesto dimostrativo di un pericoloso gruppo strutturato, ma l'opera di una persona sola, probabilmente con qualche problema, e non solo di deambulazione.
La donna, come svelano le immagini, è entrata in azione in piena notte: dai frame si vede in modo distinto mentre scrive le frasi, un'azione messa a segno in tutta calma, ed infatti per scrivere quelle poche parole impiega oltre 10 minuti. Gli agenti ora proseguono le indagini per dare un nome alla donna, che a prima vista non sembra una persona pericolosa, ma solo confusa.
A denunciare per primo le scritte sui social era stato Sergio Gambino, il consigliere comunale con la delega per la Protezione civile della giunta del sindaco Marco Bucci che sulla sua pagina di Fb ha pubblicato la foto correndola di questo commento: “Festa dell’unità di Genova. Il loro concetto di democrazia e superiorità morale è inneggiare alle Foibe”.
La risposta di Alberto Pandolfo, segretario del Pd di Genova, non si era fatta attendere: “Quella scritta è vergognosa e siamo stati noi a sporgere denuncia alla Digos per chiederne la rimozione. Un gesto vigliacco ed inqualificabile dal quale ci dissociamo perchè è un insulto alla memoria ed è contraria alle nostre posizioni prese ad ogni livello, nazionale e locale, con l’istituizione della Giornata del Ricordo. Un gesto vandalico – aveva ribadito Pandolfo – a nostro danno, dunque chi l’ha scritta lo ha fatto perchè voleva strumentalizzarla. Mi stupisce, però, e lo sottolineo, che sia un consigliere comunale con delega della Protezione Civile della giunta del sindaco di Marco Bucci a rilanciare sui social un fatto tanto assurdo. Chi ha delege del sindaco io credo debba porre più cautele rispetto ad un libero cittadino”.
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