Acquacoltura, da Firenze a Cuba la rivoluzione circolare dei mangimi

di Simone Galdi

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Il progetto è destinato allo sviluppo del settore nell'isola caraibica

Acquacoltura, da Firenze a Cuba la rivoluzione circolare dei mangimi

ll Dipartimento di Agraria dell'Università di Firenze guida un progetto pilota finanziato dall'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e destinato allo sviluppo dell'acquacoltura a Cuba attraverso la valorizzazione degli scarti derivanti dalla lavorazione del pesce, trasformati in produzione di mangimi.

Verso un'economia circolare - È il progetto Ipepac, realizzato in collaborazione con il Minal e il Grupo Empresarial de la Industria Agroalimentaria. L'iniziativa, spiega una nota, affronta "la crescente domanda di proteine animali" e promuove anche l'economia circolare in un contesto di scarse materie prime.

Dalla Toscana ai Caraibi - Cuba, viene anche spiegato, "con le sue abbondanti risorse di acque dolci e marine, ha un potenziale significativo per lo sviluppo dell'acquacoltura. Tuttavia, attualmente il settore è ostacolato dalla difficoltà di reperire ingredienti proteici per l'alimentazione dei pesci, che rappresentano il costo più elevato nella produzione dei mangimi".

Alimenti sostenibili - "Implementando un modello virtuoso nella provincia di Sancti Spíritus, Ipepac mira a creare punti di raccolta e lavorazione degli scarti che possono essere facilmente replicati in altre province dell'isola - spiega la professoressa Giuliana Parisi, coordinatrice del progetto - Questa strategia non solo fornirà ingredienti nutrizionali essenziali per l'allevamento ittico, ma contribuirà anche a garantire alimenti sani, nutrienti e sostenibili per la popolazione cubana".  La Facoltà di Agraria di Firenze ha già collaborato attivamente al programma Ipepac a Cuba nel 2019, lavorando a stretto contatto con il Grupo Empresarial Industria Alimentaria.

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