Allarme transizione digitale, mancano 362mila specialisti: solo in Liguria caccia a 8mila addetti
di Simone Galdi
Stima Confartigianato a livello nazionale: se ne cercano 699mila, non se ne trova il 51%
La transizione digitale delle imprese italiane rischia di rallentare a causa della crescente difficoltà nel reperire personale qualificato. E' l'allarme lanciato da Confartigianato che, in base ad una rilevazione, ha calcolato che le aziende hanno necessità di 699mila lavoratori con competenze digitali avanzate 4.0, ma non riescono a trovarne più della metà (51,8%). Si tratta di 362mila lavoratori che devono essere capaci di gestire tecnologie come l'intelligenza artificiale, il cloud computing, l'Industrial Internet of Things (IoT), la data analytics, i big data, la realtà virtuale e aumentata e la blockchain. Il quadro si fa ancora più critico per le micro e piccole imprese, dove il 54,9% delle mansioni che richiedono competenze digitali rimangono scoperte. A livello territoriale è il Trentino-Alto Adige, con la provincia di Bolzano in testa, a segnare la maggior difficoltà a reperire queste professionalità, con il 65,8% di ricerche a vuoto (69,2% a Bolzano) seguita dal il Friuli-Venezia Giulia, con una quota pari al 62,6% del totale richiesto che non trova adeguate professionalità. (ANSA).
"Le nostre aziende - sottolinea il Presidente di Confartigianato Marco Granelli - devono poter contare su lavoratori in grado di padroneggiare le nuove tecnologie. Serve un'adeguata politica formativa e un dialogo sempre più stretto tra la scuola, il sistema dell'istruzione professionale e le imprese". Imprese che, secondo il rapporto di Confartigianato, per reagire alla carenza di personale, attrarre giovani talenti e trattenere i lavoratori con più elevate skills ed esperienza, hanno adottato una serie di strategie. In particolare, il 32,6% dei piccoli imprenditori punta su aumenti salariali, il 28,5% su flessibilità degli orari di lavoro e il 24,9% sulla collaborazione con le scuole, soprattutto quelle ad indirizzo tecnico e professionale. Secondo Confartigianato, infatti, per il 72% dei lavoratori necessari alle piccole imprese è richiesto un titolo secondario tecnico o con qualifica o diploma professionale o una laurea in materie scientifiche, tecnologiche ed ingegneristiche (STEM). Della classifica stilata da Confartigianato sulle regioni e province in cui il problema del personale introvabile è più acuto e supera la media nazionale, emerge che, se il Trentino-Alto Adige è la regione con il maggior divario tra ricerca e offerta, se si guarda ai numeri assoluti è la Lombardia la regione nella quale mancano più figure con e-skill: 80.250 specialisti, vale a dire il 52,3% del totale ricercato. Ottavo posto per la Liguria (7.900 addetti mancanti, ovvero il 53,1% del totale necessario: la nostra regione è tra quelle sopra la media, sperimentando tutte le difficoltà nel trovare lavoratori con competenze digitali avanzate.
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