Bassetti: "Abbiamo smesso di parlare di Covid e di vaccinarci. E il virus risale"
di Redazione
"Prima ne parlavamo troppo, adesso abbiamo smesso. Ed è come se le persone avessero detto: tanto ormai il problema non esiste più"
"Prima parlavamo troppo di Covid e poi ne abbiamo parlato troppo poco nell'ultimo mese, quando abbiamo smesso completamente di farlo in piena quarta ondata. E le persone, non sentendo parlare di Covid, hanno abbandonato la misura più importante, la vaccinazione. In questo mese abbiamo perso prime, secondo e terze dose, come se le persone avessero detto: tanto ormai il problema non esiste più".
Così ad Agorà su Rai Tre, Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova.
"Oggi - ha aggiunto - viviamo bene con 100.000 contagi al giorno solo perché abbiamo il 92% di popolazione vaccinata, altrimenti sarebbe stato un disastro".
"Omicron 2 è una variante incontenibile dalle misure. E' giusto che le mascherine vengano ancora utilizzate da fragili e anziani, anche dopo che sarà tolto l'obbligo, ma con mascherine e distanziamenti questa variabile non la conteniamo. Zero Covid non esiste nella popolazione generale".
Bassett ha quindi aggiunto: "Dobbiamo farcene una ragione, come hanno fatto altri paesi. Omicron 2 è troppo contagiosa per esser contenuta: se entra in una classe o in famiglia, puoi usare le misure che vuoi ma tanto la variante contagia tutti" e per questo l'unica difesa è la vaccinazione. Quanto all'andamento dei contagi, ha spiegato, "dovremo abituarci ad alti e bassi. La quarta ondata sta portando moltissimi casi, c'è una circolazione molto elevata di virus, con sintomi fortunatamente non gravi. Tanto è vero che per le terapie intensive, che rappresentano il parametro principale, il segno meno dura da circa un mese, fatta eccezione per una giornata. Ma è chiaro quando circola molto il virus c'è anche un aumento dei ricoveri in media intensità di cura, perché molte persone che vanno in ospedale per diversi motivi, e poi risultano positivi al tampone".
Avere un tasso di positività così alto, però, per Bassetti, "può essere un segno positivo, potrebbe essere indice del fatto che i tamponi vengono fatti più appropriatamente in base ai sintomi".
Tuttavia su questo fronte c'è ancora da lavorare, perché, ha concluso, "facciamo ancora troppi tamponi a non sintomatici, ne facciamo ancora troppi a chi ha un vezzo di farlo".
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