Bucci: "La fine del cantiere? Mi commuoverò ma non ho mai pensato di fallire"
di Marco Innocenti
E sulla fase 2: "In autobus solo con la mascherina, teatri covid free e ristorazione all'aperto"
Una lunga intervista "a tutto tondo" quella che il sindaco di Genova Marco Bucci ha rilasciato all'Ansa, toccando tutti i principali temi dell'attualità e del prossimo futuro, dagli ultimi passaggi del cantiere per il nuovo viadotto sul Polcevera alle misure per fronteggiare l'emergenza coronavirus, fino all'applicazione pratica della cosiddetta Fase 2.
A Genova "lo straordinario è diventato ordinario - ha detto Bucci riferendosi al cantiere per il nuovo viadotto - Il 'modello Genova' è un modello per il Paese che ci dice che le cose, applicando cervello, tecniche e industria si possono fare e si possono fare bene". Le misure anti-Covid applicate al cantiere del nuovo Ponte di Genova "sono diventate un sistema che il Rina, il maggior ente di certificazione italiano, ha certificato. Anche questo è diventato un modello".
Uno dei momenti più critici "è stato senz'altro decidere di abbattere quello che restava del Morandi con l'esplosivo. Fare un cosa del genere dentro la città è stato difficile ma poi abbiamo coinvolto la tecnologia e in 20 minuti la polvere del ponte non c'era più". Poi ancora "a novembre e dicembre quando per le condizioni meteo il mare si era alzato tantissimo - ha detto Bucci - la chiatta che trasportava l'acciaio per le campate partita dallo stabilimento Fincantieri di Castellammare di Stabia aveva dovuto fermarsi dietro l'isola d'Elba a aspettare che il mare si calmasse. Ci sono stati ritardi, poi recuperati".
Tra pochi giorni sarà issata l'ultima parte del nuovo viadotto. "Mi commuoverò, certo - rivela Bucci - e mi metterò anche a piangere e non sarebbe la prima volta e questo vuol dire che tutto quello che abbiamo fatto l'abbiamo fatto col cuore" ma "non siamo alla fine". Detto questo, "Napoleone non ha mai pensato di non vincere. Un leader non può mai non essere sicuro di quello che fa. E' obbligato a pensarlo, altrimenti perde il ruolo di leader. Sono sicuro che se uno si autoconvince trova sempre il modo di arrivare fino in fondo. Chi parte sconfitto non ce la può fare".
Sul tavolo, per l'amministrazione cittadina, c'è anche il tema della riapertura dopo l'emergenza coronavirus. Genova infatti vuole essere la prima città a offrire teatri "Covid free", organizzati sulla base di protocolli di sicurezza certificati ispirati a quelli messi in atto dal Rina nel cantiere del nuovo viadotto sul Polcevera. "Dobbiamo pensare che la ripartenza includa anche le attività culturali - ha spiegato Bucci - noi vogliamo certificare i nostri teatri sulla base di protocolli e che vengono applicati ad esempio nel cantiere del ponte". In quella che è nota in Italia come la "città dei teatri", sedute distanziate, utilizzo di sistemi protettivi come le mascherine e sanificazioni approfondita, "ma anche, ed è molto importante, il controllo della temperatura in ingresso e in uscita". Secondo Bucci "Non si può ripensare a un rilancio della società senza pensare alle attività turistiche e culturali e quindi anche a musei e teatri".
Un altro grande tema sarà però senza dubbio l'organizzazione della mobilità. "E' un tema prioritario in vista della fase due - ha spiegato il primo cittadino - Vogliamo limitare un aumento del traffico quindi favoriremo la cosiddetta mobilità dolce e stiamo pensando a realizzare delle corsie protette sulle principali direttrici cittadine per chi si sposterà con mezzi ecologici, biciclette, scooter elettrici e così via". Il sindaco di Genova è convinto che la fase 2 dell'emergenza Coronavirus possa rilanciare questo tipo di mobilità. "La città è disposta su lunghe distanze e sappiamo che non tutti possono pedalare per 15 chilometri per andare al lavoro - afferma - per questo vogliamo implementare anche il sistema dei parcheggi di interscambio tra la periferia e il centro". Per evitare ingorghi e per non stressare il sistema di trasporto pubblico il Comune ragionerà con le associazioni dell'industria e del commercio per promuovere orari diversificati e la proroga dei sistemi di smart working.
"Sugli autobus si potrà salire solo con la mascherina e solo se non si avrà la febbre - aggiunge Bucci - non sappiamo ancora come fare, perché un termoscanner a bordo di ogni bus sarebbe troppo costoso, ma possiamo utilizzare personale che controlli i passeggeri alle fermate, magari anche solo a campione, come accade con la verifica dei titoli di viaggio". Sul fronte del trasporto pubblico sarà però necessario avere un maggior numero di mezzi in circolazione: "Per questo è importante che arrivi al più presto il finanziamento richiesto dal Mit".
"Se c'è un posto dove non ci si può contagiare è in barca, in mare aperto, per questo spingerò affinché al più presto i genovesi possano tornare in mare". Che si tratti di un gozzo per andare a pescare, di un gommone o di una barca da 30 metri, Marco Bucci insiste: "lo dico da sindaco di Genova e di quella che fu la più grande repubblica marinara, il diporto nautico deve poter ripartire dal 4 maggio, anche perché non si tratta solo di leisure o di turismo ma di dare fiato a un indotto molto importante". Il mare di Genova, ma anche i monti alle sue spalle. "Oltre al mare e alle spiagge stiamo discutendo di concedere ai cittadini di sfruttare anche la rete dei sentieri, naturalmente non in gruppo e mantenendo le opportune misure preventive, ma se è vero che all'inizio è stato giusto imporre divieti molto diffusi oggi serve un affidamento alla responsabilità individuale". Il Comune sta pensando di presidiare, in ogni caso, spiagge e parchi, nel momento in cui dovessero essere riaperti, con l'ausilio di protezione civile e volontari.
"Abbiamo in mente anche alcune idee aggressive: ad esempio grazie ad alcuni spunti lanciati dalle stesse categorie immaginiamo di poter realizzare delle grandi piazze del food. Magari una piazza in ogni municipio o in ogni macrozona della città, con le cucine dei locali sul perimetro e uno spazio per consumare i pasti, come se fosse una sagra urbana, ma con le dovute precauzioni e distanze". L'esempio a cui si rifà il Comune sarebbe quello del Mog, lo spazio interno al mercato orientale di Genova. "Queste sono soluzioni che potrebbero anche favorire il turismo, oltre che il commercio", dice Bucci. Tra le misure che il Comune di Genova metterà in atto per venire incontro alle esigenze del commercio in vista della fase 2 c'è anche l'abolizione della tassa di occupazione del suolo pubblico fino a fine 2020, questo significa che i ristoranti e i locali che vorranno realizzare o ampliare i propri dehors per facilitare il distanziamento sociale potranno farlo, e la sospensione della Tari almeno fino al 30 giugno, con la possibilità di una proroga se il governo concederà ai Comuni i 5 miliardi richiesti attraverso Anci.
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