Capodanno, l'ordinanza ignorata: botti in tutta Genova
di Matteo Politanò
Un uomo ha subito l'amputazione di tre dita dopo aver fatto esplodere un petardo a Marassi
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L'ordinanza del Comune di Genova per capodanno parlava chiaro: divieto assoluto di detenzione di ogni oggetto pirotecnico / materiale esplodente in area pubblica e/o aperta al pubblico. La realtà del Capodanno genovese è però stata ben diversa e fin dalle 19,30, orario di entrata in vigore dell'ordinanza, sono iniziate le esplosioni. Il bilancio parla di tre persone ferite, la più grave ha subito l'amputazione di tre dita dopo l'esplosione di un petardo a Marassi. In ospedale anche un 18enne di Rivarolo ferito ad un occhio da un petardo e un giovane di Struppa rimasto bruciato dopo aver esploso i botti alla mezzanotte.
Nella zona del porto Antico alcuni botti sono stati addirittura venduti, tra ragazzini entusiasti e alcuni adulti perplessi. "Ma non c'era il divieto per i botti?" è stata una delle domande più frequenti alle forza dell'ordine. Controllare una per una le migliaia di persone che sono scese in piazza sarebbe però stato impossibile, il bilancio finale dei feriti fa però tirare un sospiro di sollievo. In tutto la centrale del 118 di Genova ha gestito dalla mezzanotte all’alba ben 148 interventi, per lo più a causa dell'abuso di alcolici. All'ospedale San Martino, oltre al grave ferito per il petardo, è stato ricoverato anche un altro paziente con lesioni a due dita della mano. Un vigile è arrivato al pronto soccorso dopo essere stato colpito da spray urticante, due persone si sono fatte medicare per problemi agli occhi e un altro paziente è stato dimesso con 5 giorni di prognosi a seguito di un'aggressione.
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