Carcere Marassi, lanci di bombole di gas nella notte: poliziotti intervengono in tenuta antisommossa, due rimangono feriti
di Filippo Serio
Ancora disordini a Marassi e alla Spezia: due detenuti tentano il suicidio

Notte di violenza e paura nel carcere di Marassi, dove ieri sera intorno a mezzanotte il personale di polizia penitenziaria è dovuto intervenire in tenuta antisommossa dopo che alcuni detenuti hanno cominciato a lanciare bombole di gas al primo piano della sesta sezione della struttura.
A comunicarlo è il segretario della Uil Pa Poliza Penitenziaria Fabio Pagani: "Durante l'intervento sono rimasti feriti un agente e un ispettore, trasportati al pronto soccorso con una prognosi di una settimana ciascuno"
Un episodio che segue due tentativi di suicidio avvenuti l'11 e il 12 novembre: martedì scorso infatti, continua Pagani, un detenuto di origine tunisina nato nel 1996, "ha tentato di togliersi la vita impiccandosi. Una volta staccato dal cappio, e dopo essere stato rianimato, è stato trasportato al Pronto Soccorso cittadino, dove è tuttora in rianimazione."
"Alla Spezia un detenuto italiano classe 1980 invece, presso il reparto infermeria , ha tentato suicidio tramite impiccamento, soccorso immediatamente, rianimato e trasportato al Pronto soccorso, attualmente in rianimazione" . Entrambi i detenuti risultano spintonati per le gravi condizioni cliniche.
L'allarme - Scrive Pagani: "Del resto, con 62.110 reclusi presenti a livello nazionale a fronte di meno di 47mila posti disponibili, sono ben oltre 15mila i detenuti in sovrannumero, cui fa da contraltare una penuria di agenti per oltre 18mila unità. A ciò si aggiungano 3mila aggressioni alla Polizia penitenziaria, turni di servizio e carichi di lavoro massacranti e si ha la rappresentazione plastica di quanto le carceri versino in condizioni disastrose e non dignitose per un paese che voglia dirsi civile. Urgono provvedimenti deflativi della densità detentiva, vanno tangibilmente potenziati gli organici della Polizia penitenziaria, necessita garantire l’assistenza sanitaria e psichiatrica, vanno avviate riforme strutturali per reingegnerizzare l’intero apparato d’esecuzione penale e, particolarmente, quello inframurario"
Fabio Pagani (Segretario Regionale UIL-PA PENITENZIARI Liguria)
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