Caso Toti, nuova accusa di corruzione a Signorini e Vianello su una maxi-consulenza

di Redazione

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“La prova nelle fatture del 2024”

Caso Toti, nuova accusa di corruzione a Signorini e Vianello su una maxi-consulenza

Nuove accuse di corruzione per l'ex presidente dell'Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini e per l'ex presidente dell'Ente Bacini Mauro Vianello. È quanto emerge dagli atti depositati nel processo, che partirà il 5 novembre, a carico dell'ex presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, dell'imprenditore portuale Aldo Spinelli e della stessa ex guida dello scalo.

Al centro delle nuove accuse la maxi consulenza da 200 mila euro che Signorini, quando era amministratore delegato di Iren, aveva affidato a Vianello, presidente di Ente Bacini e titolare al 54% delle quote della Santa Barbara Srl, azienda che si occupa di attività anti-incendio in porto. Quest'ultimo era stato sottoposto a un'interdittiva perché accusato di aver corrotto Signorini in cambio dell'innalzamento a tavolino della tariffa oraria per chi fruisce dei servizi della società. Da quanto scoperto dalla guardia di finanza, coordinata dai pm Federico Manotti e Luca Monteverde, già dopo poche settimane dall'inizio della collaborazione Vianello fatturò a Iren 120 mila euro, suddivisi in due tranche da 61 mila il 15 gennaio e il 28 febbraio. Per gli inquirenti l'ex capo del porto con quella consulenza voleva in qualche modo sdebitarsi per i precedenti favori.

La collaborazione era stata voluta fortemente da Signorini, come ha ricordato il presidente della multiutility Luca Dal Fabbro, sentito come persona informata dei fatti a giugno. "Signorini - il racconto del manager ai pm - non aveva informato il cda della consulenza a Vianello, in virtù della delega che aveva come amministratore delegato e direttore generale, che gli consentiva di affidarle entro i 250 mila euro… disse che la collaborazione era fondamentale ma fino a quel momento non avevamo avuto bisogno di consulenti di quel genere". Alla domanda se nei sei mesi di consulenza Vianello abbia mai redatto pareri o documenti sulle attività svolte, Dal Fabbro ha detto di non averli mai visti. Una delle ipotesi è che parte dei soldi di quella consulenza dovesse essere restituita all'ex presidente dell'Autorità portuale.