Caso Toti, Sansa: "Da cinquant'anni ogni fase politica conosce terremoto giudiziario, ora voltiamo pagina con persone nuove"
di Redazione
"Alla fine c'è sempre la stessa classe politica e imprenditoriale. C'è un sottobosco di poltrone e nomine da cambiare fino alle radici"
"Oggi sentiamo tanti politici dire: la magistratura fa il lavoro della politica. No, è la politica che non fa il proprio lavoro". Lo scrive Ferruccio Sansa, già candidato alla presidenza della Regione Liguria e oggi capogruppo della Lista Sansa in via Fieschi. "Prendete la Liguria. Abbiamo il Presidente della Regione, Giovanni Toti, agli arresti. L'ex presidente del Porto, Paolo Emilio Signorini, in carcere. Aldo Spinelli, il simbolo del mondo del porto che da decenni va a braccetto con una certa politica, anche lui agli arresti. E poi Paolo Piacenza, commissario dell'Autorità Portuale, lui pure indagato. Mentre tante figure di spicco presenti o passate che, pur NON INDAGATE, salgono fisicamente e simbolicamente a bordo dello yacht di Spinelli: Marco Bucci, sindaco ormai dimezzato, Claudio Burlando, l'ex procuratore Franco Cozzi".
"Certo, è un momento di terribile crisi per la Liguria. La nostra regione - prosegue - deve fare un esame di coscienza. Negli ultimi cinque decenni a ogni fase politica in Liguria è corrisposto un terremoto giudiziario.
Anni Settanta: l'inchiesta dei petroli sui rapporti tra politica e mondo degli affari.
Anni Ottanta: l'affare Teardo.
Anni Novanta: le Colombiane.
Duemila: il caso Festival, il più grande crac della storia della marineria italiana. Anche questo con profondi legami con la politica. Una storia rimossa da tutti. Cancellata. Poi i 48 milioni della Lega.
Anni Dieci: il disastro Carige.
Anni Venti: l'arresto di Toti, Spinelli e Signorini".
"In fondo in molte di queste inchieste - argomenta - i protagonisti erano gli stessi. Soprattutto la stesso era il nodo da sciogliere: UN RAPPORTO MALATO TRA POLITICA E IMPRESA. I soldi, anche. Alla fine: c'è sempre la stessa classe politica e imprenditoriale. C'è un sottobosco di poltrone e nomine da cambiare fino alle radici. Ecco, in tanti oggi dicono che la magistratura fa il lavoro della politica. Ma è la politica che non fa il suo lavoro. Che non si rinnova. Che non propone persone".
"Ecco perché - conclude Sansa - quella che a molti pare una crisi terribile a me sembra una grande OCCASIONE. Facciamo spazio a figure nuove. Alle competenze. Soprattutto al coraggio. Troviamo persone che pensino all'interesse di tutti e non soltanto al proprio e a quello dei propri partiti. Voltiamo pagina. Definitivamente. Ora o mai più".
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