Coronavirus, il ministro Speranza firma il decreto sui monitoraggi
di Redazione
Report settimanali dalle regioni, fissati livelli di soglia e di allerta
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato ieri il decreto ministeriale con cui vengono definiti i criteri relativi alle attività di monitoraggio del rischio sanitario per l'evoluzione della situazione epidemiologica.
Nel decreto si chiede una classificazione aggiornata del rischio per ciascuna regione che deve avvenire almeno settimanalmente. Una apposita cabina di regia, che coinvolgerà le regioni e l'Istituto Superiore di Sanità, raccoglie le informazioni necessarie per la classificazione del rischio e realizza una classificazione settimanale del livello di rischio di una trasmissione non controllata e non gestibile del virus.
Per i vari indicatori da monitorare al fine di controllare l'andamento epidemiologico, il decreto fissa un livello di "soglia" ed uno di "allerta". Per i tamponi, ad esempio, la soglia accettabile è il trend di diminuzione in setting ospedalieri e Pronto soccorso ed il valore predittivo positivo dei test stabile o in diminuzione". E' invece considerata "allerta" se il trend è in aumento ed anche il valore predittivo positivo è in aumento. Rispetto ai soggetti asintomatici ricoverati, un "valore di almeno 50 con trend in miglioramento sarà considerato accettabile nelle prime 3 settimane dal 4 maggio". Si passa invece alla "allerta" se il valore è sotto 60.
La ricerca e la gestione dei contatti, per essere condotta in modo efficace, "deve prevedere un adeguato numero di risorse umane, quali operatori sanitari e di sanità pubblica, da coinvolgere secondo le esigenze locali. Sulla base delle stime dell'ECDC, per garantire in modo ottimale questa attività essenziale dovrebbero essere messe a disposizione nelle diverse articolazioni locali non meno di 1 persona ogni 10.000 abitanti". Lo indica il decreto sui criteri di monitoraggio dell'epidemia. Il personale sarà dedicato alle attività di indagine epidemiologica, il tracciamento dei contatti, il monitoraggio dei quarantenati, l'esecuzione dei tamponi. È "necessario provvedere - si legge nel decreto - ad un'appropriata formazione del personale".
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