Costa Concordia, dieci anni dopo. Codacons: "Schettino non è stato l'unico responsabile"
di Redazione
Il tribunale di Genova: "Responsabilità anche del primo ufficiale, del dirigente di Costa deputato al controllo ed alla approvazione della rotta e del timoniere"
“In questa causa nessuno ha posto in dubbio che al naufragio” della Concordia, abbiano concorso in maniera rilevante molti altri dipendenti della compagnia che hanno patteggiato la relativa pena”, tra cui “spiccano le figure del primo ufficiale, del dirigente di Costa deputato al controllo ed alla approvazione della rotta della nave, del timoniere, la cui impreparazione fece cadere l’ultimo diaframma tra un rischio estremo ed un evento tragico”.
Questo un passaggio della recente sentenza del tribunale di Genova, che ha condannato Costa a risarcire un passeggero della Concordia per lo stress post naufragio, diffuso dal Codancons, che parla di “clamorose conclusioni” dei giudici liguri.
“Qui, come ovunque – si legge ancora -, è certo che il naufragio fu causato dal Comandante Schettino…. decidendo una pericolosa variazione di rotta, abbandonando il comando durante la stessa, omettendo adeguato controllo della posizione alla ripresa del comando (mentre era ancora in corso la manovra) e compiendo le numerose altre condotte”.
I giudici evidenziano poi due fatti: “L’impreparazione generica del personale (fattore aggravativo del panico) e, soprattutto, degli addetti alla scialuppa (fattore determinante la vicenda specifica del Carusotti) sono difficilmente negabili alla luce della sentenza penale e delle deposizioni a conferma qui raccolte”.
Quanto al costruttore della nave e all’ente responsabile del collaudo e in merito al collasso del generatore di emergenza dell’energia, il tribunale genovese scrive: “Sicuramente la garanzia del costruttore ed i controlli dell’ente preposto devono assicurare presenza, opportuno collocamento e la funzionalità intrinseca del generatore di emergenza (ed anche alcune sue caratteristiche di sopravvivenza). Non è stato però possibile, neppure al Ctu Bistagnino, reperire un riferimento precauzionale sicuro in ordine all’esecuzione di un test positivo di ripartenza ad utenze necessarie allacciate ed una concomitante verifica della correttezza di tali allacci. Sicuramente tuttavia, l’esecuzione di tale test appare dettata da criteri di prudenza generica e non pare difficile ricondurre la sua omissione all’area della colpa generica, anche non potendo indicarne una specifica”.
Il Codacons conclude ricordando che dalla perizia realizzata per l’associazione dall’Università di Pisa” emerse che se la Concordia “non avesse avuto un timoniere indonesiano che non capì l’ordine di Schettino virando dalla parte opposta, la nave non sarebbe finita sugli scogli”. Per Codacons infine si continua a citare la telefonata “tra De Falco e Schettino ma non l’intercettazione su come Rina collaudava le navi di Fincantieri”
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