Covid e celiachia, nessun rischio in più per chi segue una dieta corretta
di Redazione
I celiaci che non seguono un adeguato trattamento dietetico sono a più alto rischio infettivo, rispetto alla popolazione generale
Allo stato attuale delle conoscenze, è plausibile che le persone con celiachia non complicata, in trattamento dietetico e senza segni clinici e sierologici di attività di malattia in corso e in buono stato di nutrizione, "non presentino un maggior rischio, rispetto alla popolazione generale, di contrarre l'infezione da coronavirus o di un avere un decorso più sfavorevole".
I celiaci che non seguono un adeguato trattamento dietetico, che hanno sviluppato complicanze, in particolar modo l'iposplenismo (ridotta funzionalità della milza) o che presentano una malattia auto-immune associata alla celiachia "sono a più alto rischio infettivo, rispetto alla popolazione generale". Questo quanto si legge in un rapporto dell'Istituto superiore di Sanità in cui si premette che "non vi sono attualmente in letteratura studi che indagano direttamente il rischio di Covid-19 nei celiaci".
In Italia, rileva l'Iss, si stima che la prevalenza della celiachia sia intorno al 1%, corrispondente a circa 600.000 celiaci. Di questi, poco più di 214.000 sono diagnosticati.
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